Un suprematista bianco ventenne ha ucciso tre persone in un negozio di Jacksonville, in Florida, e si è poi suicidato. L’assassino ha usato una carabina e una pistola di marca Palmetto sulla quale aveva dipinto una svastica, secondo un’immagine mostrata in una conferenza stampa dallo sceriffo T.K. Walters:
“È un giorno buio nella storia di Jacksonville. Non c’è posto per l’odio in questa comunità”, ha aggiunto lo sceriffo. Era stato il padre del killer a dare l’allarme. Il figlio lo aveva chiamato e gli aveva detto di guardare il suo computer: il genitore ha scoperto così materiali i cui contenuti sono stati definiti dalla polizia “pieni di odio in modo disgustoso“.
Il killer aveva abbracciato da tempo l’ideologia nazista e suprematista bianca. Il governatore della Florida, Ron DeSantis, candidato alla nomination repubblicana per la Casa Bianca, in una dichiarazione ha espresso condanna per la strage e ha lasciato intendere che le tre persone colpite dal killer erano afroamericane: “Ha scelto le vittime in base alla loro razza, cosa del tutto inaccettabile” prima di “scegliere la via tra i codardi e spararsi piuttosto che affrontare le conseguenze del suo atto”, ha detto lo sceriffo, rilasciando i primi dettagli e mostrando le armi usate dall’assassino
La strage è avvenuta lo stesso giorno in cui 5 anni fa un cecchino uccise 2 persone e ne ferì altre 11 prima di puntare la pistola contro se stesso durante un torneo a Jacksonville Landing. Con quella di Jacksonville salgono a 470 le stragi compiute negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno, dato riportato da Gun Violent Archive, un’organizzazione noprofit che registra tutte le sparatorie con almeno quattro tra morti e feriti, esclusi i killer