Il governo sta lavorando ad un piano per salvare i lavori dei condomini. Dal primo gennaio 2024 la detrazione scende al 70%. Ma molti cantieri sono in ritardo e non riusciranno a completare i lavori entro il 31 dicembre. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante il suo intervento al Forum Ambrosetti ha sostenuto “il superbonus ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”.
Come cambia il superbonus nel 2024?
Il Superbonus è l’agevolazione fiscale introdotta nel 2020 dal governo di Giuseppe Conte, sostenuto dal Movimento 5 stelle e dal Partito Democratico, per gli interventi di ristrutturazione che migliorano l’efficienza energetica di case e condomini. Con il Superbonus il governo si impegnò a rimborsare la totalità delle somme spese per le ristrutturazioni di edifici residenziali, versando anche un contribuito aggiuntivo del 10%. Tra settembre e dicembre gli sconti fiscali al 90% e al 110% andranno in pensione (salvo proroghe). Dal 2024 si passerà al 70% per gli edifici condominiali. Sono previste modifiche al superbonus, con un’agevolazione fino al 100%, limitata ai redditi bassi e finanziata con i fondi del Pnrr. Tuttavia, ci sono ancora molte questioni da affrontare.
La critica di Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell’Economia Giorgetti critica la misura che ha permesso di sostenere l’economia in tempi di pandemia. “Questo governo è stato coraggioso sul superbonus, sul reddito di cittadinanza, e in materia di partecipazioni abbiamo risolto e sciolto la vicenda Alitalia, delle tlc e della rete”. Ma per il ministro “ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”. “Faremo una legge di bilancio prudente e che tenga conto delle regole di finanza pubblica”. Giorgetti ha detto che il governo attuale, che è in carica dallo scorso ottobre, ha già speso 20 miliardi di euro per finanziare la misura, e rimangono altri 80 miliardi di euro da pagare nei prossimi anni, fino al 2026.
Giorgetti e la guerra in Ucraina
La guerra in Ucraina, era stato il preambolo di Giorgetti, “ha già un perdente certo: è lo stato dell’economia europea, tanto che l’esecrato intervento dello Stato è tornato di moda”. La misura voluta dal governo Conte era invece stata difesa dal presidente del Movimento Cinque Stelle, sempre dal palco del Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Si può trovare il capro espiatorio nel Superbonus, ma la Guardia di finanza ha certificato che le truffe sono state lo 0,5% rispetto all’ammontare dei crediti”. L’Eurostat non si è ancora pronunciato sulla possibilità di modificare la classificazione dei nuovi crediti e spalmarli sull’indebitamento dei prossimi anni, quindi al momento vengono registrati come spese.
Giulia Simonetti
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