Ieri, alla vigilia della sfida tra l’Italia e l’Ucraina, il libero Fabio Balaso ha parlato ai microfoni della FIPAV per presentare la sfida contro la nazionale gialloblù. Una lunga chiacchierata in cui il giocatore ha fatto anche un primo bilancio sulle due gare già disputate e su come si stanno muovendo anche le altre nazionali. Come ci si aspettava, sta venendo fuori un preolimpico complicato: non esistono partite già vinte in partenza e a prevalere fin qui è stato generalmente uno stato di totale equilibrio tra le squadre che si giocano i pass olimpici. Ecco quali sono state le sue dichiarazioni.

Italvolley, Fabio Balaso: “Inizio positivo ma dobbiamo migliorare nella fluidità di gioco”

Crediti foto: FIPAV | Facebook

Queste dunque le parole del libero ai microfoni della FIPAV: “L’inizio del nostro percorso è da considerarsi sicuramente positivo, date le due vittorie e i sei punti conquistati; ci sono stati sì dei momenti di difficoltà, ma siamo stati bravi a uscirne ottenendo quello che volevamo e cioè la vittoria. Ora sarà importante darà continuità a questo percorso cercando di proseguire su questa strada. Devo essere sincero, c’è un po’ di stanchezza ma abbiamo ben chiaro l’obiettivo finale che è davvero troppo importante”.

Spazio poi ad un’analisi della Pool A e del match con l’Ucraina: “I risultati e l’andamento delle partite stanno confermando ciò che era stato evidenziato alla vigilia e cioè che non sarà facile, dato che tutti stanno vendendo cara la pelle. Ogni partita sarà a sé e dovrà essere affrontata come una gara secca, come se fosse una finale, quindi sarà importante concentrarsi su ogni singolo match, senza pensare a quello che ci sarà dopo. Ucraina e Germania sono due squadre toste, molto fisiche, il livello progressivamente si alzerà, quindi dovremo cercare di metterle in difficoltà con il servizio per far sì che la palla si stacchi da rete favorendo la nostra fase muro-difesa.

Sulle cose da migliorare però Fabio Balaso è chiaro: “Noi dovremo comunque migliorare nella fluidità di gioco e nella continuità della prestazione perché in questa fase iniziale abbiamo commesso un po’ troppi errori che ci hanno a volte condizionato, dobbiamo fare meglio proprio le cose più semplici”. 

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