Nell’universo cinematografico, due film apparentemente lontanissimi come Avatar e Atlantis condividono affascinanti similitudini che vanno ben oltre la superficie. Uno del 2001 e uno del 2009, uno – ormai – un classico Disney e uno un cult del cinema, uno un film d’animazione e l’altro un film girato con tecniche avanguardistiche: parliamo di due opere apparanetemente nemmeno vicine. Eppure, a vederli uno dopo l’altro, appaiono palesi le 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis che fanno da sfondo a storie appassionanti.

La prima delle 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis: l’esplorazione di mondi nascosti

10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis
10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis

Nell’universo cinematografico, Avatar e Atlantis si fanno notare per essere due mondi affascinanti e per i loro intrighi narrativi. Entrambi i film ci trascinano in un viaggio indimenticabile attraverso la scoperta di mondi segreti e nascosti, dove i protagonisti svelano le meraviglie di culture antiche e misteriose, scontrandosi con dilemmi morali complessi.

La prima delle 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis che incontriamo ruota attorno all’esplorazione di mondi sconosciuti e misteriosi, all’interazione con civilizzazioni inedite e lontante. Da una parte, infatti, troviamo un gruppo di esploratori che approda su Pandora, dall’altra specialisti di diverso tipo che raggiungono la leggendaria Atlantide. Certo: non si tratta di una novità assoluta nella storia del cinema, prima, e della letterature, poi; ma questo è solo il primo tassello di un mosaico delle congruenze degno di nota.

Scoperta di culture antiche

In Avatar e Atlantis, il filo conduttore della trama intreccia in modo avvincente la scoperta e l’immersione nelle culture antiche e distanti. In Avatar, il pianeta alieno Pandora è abitato dagli indigeni Na’vi, una società tribale intrisa di tradizioni ancestrali, magia e una connessione profonda con la natura. Gli umani che giungono su Pandora si trovano a scontrarsi con un mondo misterioso e complesso, ricco di rituali secolari e connessioni spirituali. Atlantis, d’altro canto, ci trasporta nel sottomarino regno di Atlantide, una civiltà antica ma avanzata tecnologicamente, che è stata sommersa dalle profondità dell’oceano. Qui, i protagonisti svelano i segreti di questa cultura perduta, con la lingua atlantidea e le loro invenzioni sorprendenti che giocano un ruolo essenziale nella trama.

In entrambi i film, la scoperta di queste culture non è solo una parte marginale della narrazione, ma costituisce il cuore pulsante delle storie. Queste forme di civiltà sono intrise di mistero, storia, e spesso rappresentano il fulcro delle sfide morali che i personaggi devono affrontare mentre cercano di equilibrare l’interazione con questi mondi perduti e i loro obblighi etici. La scoperta di queste culture non solo aggiunge profondità alle trame, ma ci fornisce una riflessione straordinaria sulla connessione tra passato e presente, e sulla continua ricerca dell’umanità per comprenderne i segreti nascosti nei meandri del tempo e dello spazio.

Conflitto tra interessi personali e bene comune

Una delle fonamentali 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis è il conflitto interiore dei protagonisti, da ui si dipana in un dilemma universale e avvincente: perseguire i propri interessi personali o sacrificarsi per il bene comune e l’ambiente circostante. Questo conflitto morale costituisce un aspetto cruciale di entrambe le narrazioni, in cui viene sottolineato il conflitto tra l’egoismo individuale e la responsabilità collettiva. Nel mondo di Avatar, gli umani giunti su Pandora sono guidati dagli interessi corporativi e dalla ricerca di preziose risorse, tra cui il minerale (un minerale, come lo è un cristallo!) unobtainium. Questa ricerca, lo sappiamo, mette in pericolo il delicato equilibrio ecologico di Pandora e la cultura dei Na’vi. I protagonisti, in particolare Jake Sully, si trovano a dover scegliere tra obbedire agli ordini dell’azienda e difendere il mondo e la cultura dei Na’vi.

In Atlantis, dicamo pure allo stesso modo, il conflitto tra interessi personali e bene comune emerge mentre i membri dell’equipaggio esplorano il mondo sommerso di Atlantide. Si crea una divisione: alcuni cercano di sfruttare le ricchezze e il potere nascosti dell’antica civiltà a scopo personale, altri sentono il peso della responsabilità nei confronti dell’ambiente e della società che stanno scoprendo. Questo dilemma etico è tra i fattori principali che influenzano il corso della storia. Insomma, entrambi i film trattano lo stesso argomento, sfruttando la stessa tecnica e gli stessi espedienti narrativi.

Rivelazione di un nemico tra gli alleati

Una delle più evidenti 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis è un elemento narrativo ricorrente che aggiunge suspense e tensione alla trama: si tratta della scoperta sconcertante di un alleato che si rivela essere un nemico insidioso. Questa svolta drammatica rappresenta una pietra miliare nella progressione delle storie, che getta un’ombra di sfiducia e conflitto tra i personaggi principali. In Avatar, questa rivelazione avviene quando il colonnello Miles Quaritch, inizialmente un alleato degli umani, svela le sue vere intenzioni e si schiera apertamente contro i Na’vi e coloro che cercano di proteggerli. La sua alleanza con gli umani si trasforma in un conflitto diretto con i protagonisti, portando la trama a un punto critico.

In Atlantis, viene messa in scena una situazione molto simile quando il protagonista, Milo Thatch, interpretato da Michael J. Fox, scopre un piano segreto per saccheggiare Atlantide all’interno del gruppo di esploratori: è il comandante (un militare!) Lyle T. Rourke, interpretato da James Garner ad aver ordito un piano per saccheggiare le ricchezze di Atlantide, mettendo a repentaglio la civiltà perduta e i suoi abitanti. Rourke e Quaritch sono la riproposizione dello stesso archetipo di personaggio: l’avido egoista e cinico, dedito al lavoro e al guadagno senza remore. La loro avidità e il loro tradimento, lo riconosciamo, sono essenziali per lo sviluppo della storia e aggiungono suspense e complessità alle dinamiche tra i personaggi.

Minaccia alla sopravvivenza

Tanto in Avatar quanto in Atlantis, una delle costanti dominanti nella trama è la presenza di minacce imminenti che mettono a repentaglio la sopravvivenza non solo degli abitanti locali ma anche dei protagonisti stessi. Ma non si tratta di minacce come di norma sono quelle che raccontano disastri ambientali, cataclismi o invasioni aliene; queste minacce sono spesso collegate all’avidità umana e alla ricerca di potere, e creano tensione e conflitto trasformando l’ambiente in un campo di battaglia per la sopravvivenza. In Avatar, la minaccia principale è rappresentata dall’operazione mineraria umana su Pandora, che ha l’obiettivo di estrarre il prezioso unobtainium a qualsiasi costo.

Atlantis, d’altro canto, racconta una minaccia alla sopravvivenza proveniente sia dall’ambiente ostile sottomarino sia dall’avidità di coloro che cercano di saccheggiare Atlantide. L’ambiente inospitale e le creature pericolose mettono costantemente a rischio la vita degli esploratori, mentre i tentativi di sfruttare le risorse nascoste di Atlantide portano a conflitti che minacciano la stessa esistenza della civiltà perduta. Quello che in sostanza viene messo in scena in entrambe le narrazioni è la lotta per la conservazione di culture e ecosistemi preziosi, da una parte, e la sopravvivenza anche degli antagonisti che, dopo aver avviato le loro turpi azioni, devono tentare di uscirne indenni.

Utilizzo di risorse speciali o magiche

Avatar e Atlantis condividono un altro elemento intrigante: l’uso di risorse e tecnolgie speciali o elementi magici che svolgono un ruolo cruciale nella storia. Questi elementi aggiungono una dimensione di sorpresa e magia alle narrazioni, mentre i personaggi si sforzano di comprendere e sfruttare appieno queste forze straordinarie. In Avatar, la risorsa speciale è l’unobtainium, il già citato minerale prezioso e raro che rappresenta una fonte di potere e ricchezza per gli umani. Proprio la lotta per il controllo di questa risorsa scatena gran parte del conflitto nel film, portando gli umani a scontrarsi con gli abitanti di Pandora.

Nel caso di Atlantis, l’elemento in questione è la fonte di energia cristallina di Atlantide, che alimenta la tecnologia avanzata della civiltà perduta. Questo cristallo è la chiave per svelare i segreti di Atlantide e, allo stesso tempo, rappresenta una tentazione per coloro che cercano di sfruttare il suo potere per scopi personali. Nel caso di Atlantis, forse per il diverso pubblico a cui si rivolge l’opera, il cristallo ha delle carateristiche non esattamente scientifiche, ma più che altro magiche; in ogni caso, uno dei principali utilizzi è l’alimentaizone della tecnologia atlantidea. In ambo i casi, quindi, oggetti unici e fondamentali per una società aprono le strade alla narrazioni profonde riguardo la tentazione dell’umanità di dominare anche ciò che non comprende appieno.

10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis: il legame tra l’avidità e la scoperta

In Avatar e Atlantis, il filo conduttore dell’avidità si intreccia in modo eloquente con il desiderio di scoperta, creando tensioni drammatiche e sfide morali per i protagonisti. L’avidità rappresenta un potente motore di conflitto nella trama, poiché influenza profondamente le decisioni dei personaggi e mina spesso l’obiettivo principale, più alto, di esplorare mondi sconosciuti. In Avatar, l’avidità è evidente nell’ambizione dell’azienda mineraria umana di sfruttare le ricche risorse di Pandora. Questa sete di profitto mette in moto tutti gli eventi che portano al conflitto tra gli umani e i Na’vi, con gravi conseguenze per il mondo alieno e la sua cultura.

Atlantis esplora l’avidità attraverso la ricerca di ricchezze e conoscenze nascoste nell’antica Atlantide. Alcuni membri dell’equipaggio cercano di saccheggiare la civiltà perduta per il proprio beneficio personale, mettendo in pericolo l’obiettivo dichiarato di scoprire i segreti dell’antica civiltà. Ma se vogliamo fare un discorso più romantico, dobbiamo notare che tra le avidità se ne trova una positiva: l’avidità per il sapere; Milo è uno studioso interessato solo a portare a termine le ricerche del padre, mosso da una pura curiosità. D’altra parte Jake si lascia presto andare alla passione per la curiosità, empatizzando fino a entrare a far parte della società stessa dei Na’vi.

Apprendimento e rispetto delle culture locali

Per proseguire quanto stavamo dicendo, il viaggio dei protagonisti è arricchito da un elemento riconoscibile: la necessità di apprendere, comprendere e rispettare le culture locali con cui entrano in contatto. Questo aspetto è essenziale per il progresso della trama e sottolinea l’importanza del dialogo interculturale e del rispetto reciproco. In Avatar, i protagonisti umani, in particolare Jake Sully, devono immergersi nella cultura dei Na’vi, gli abitanti nativi di Pandora. Questo coinvolge l’apprendimento della lingua, delle credenze spirituali e delle pratiche culturali dei Na’vi. Il rispetto e l’adesione a queste tradizioni diventano essenziali per il successo delle missioni dei protagonisti, ma anche per l’approfondimento psicologico e la crescita personale.

Simmetricamente, in Atlantis vediamo i membri dell’equipaggio – quasi tutti – che si trovano a imparare e rispettare la cultura e la società di Atlantide. A partire dall’apprendimento della lingua atlantidea – la cui scrittura è sconosciuta agli autoctoni – alla la comprensione delle tradizioni e dei valori atlantidei, fino al rispetto per l’eredità e le invenzioni della civiltà perduta. Il tema dell’apprendimento e del rispetto delle culture locali rappresenta due modalità straordinariamente vicine per trasmettere lo stesso messaggio: un messaggio di rispetto culturale e comprensione reciproca che è un richiamo potente alla necessità di abbracciare e valorizzare le differenze culturali mentre esploriamo mondi sconosciuti, senza imporsi tirannicamente.

I protagonisti

Jake Sully e Milo Thatch, possono sembrare diversi in termini di contesto e ambientazione, ma condividono sorprendentemente alcune similitudini nelle loro personalità e nelle sfide che affrontano. Entrambi questi personaggi hanno dovuto superare difficoltà significative nelle loro vite prima di intraprendere le loro avventure. Jake Sully, un ex marine paraplegico, è stato inizialmente reclutato per scopi egoistici in una missione su Pandora, ma trova un nuovo scopo nel mondo di Pandora e nei suoi abitanti Na’vi. D’altra parte, Milo Thatch è un linguista e cartografo affascinato dalla lingua e dalla cultura, ma spesso trascurato dalla società moderna. Entrambi i protagonisti sono alla ricerca di un senso di appartenenza e realizzazione, un obiettivo che li accomuna.

Come abbiamo accennato, la curiosità e il desiderio di apprendimento sono altri due elementi che accomunano Jake e Milo. Entrambi sono spinti dalla sete di conoscenza. Inoltre, sia Jake che Milo dimostrano leadership e coraggio di fronte a pericoli e difficoltà. Proteggono i loro alleati e difendono ciò in cui credono, diventando punti di riferimento per gli altri membri del gruppo. Infine,entrambi attraversano una significativa trasformazione personale durante le loro avventure: Jake passa da un ruolo di infiltrato a una figura di leadership tra i Na’vi, e lo stesso accade a Milo, che trova il suo posto come custode degli antichi segreti di Atlantide.

La più generale delle 10 corrispondenze tra Avatar e Atlantis: la trama

Tirando le fila del ragionamento, possiamo senz’altro dire che sono due opere cinematografiche che condividono una sorprendente quantità di similitudini nella trama, personaggi, azioni e luoghi, sebbene appartengano a generi e ambientazioni diverse. Nei due film, il tema centrale dell’esplorazione e della scoperta gioca un ruolo fondamentale, portando i protagonisti a mondi misteriosi e nascosti. In entrambi i film degli esploratori, alcuni puri curiosi e altri subdoli-avidi manipolatori, approdano in mondi sconosciuti grazie a una spedizione finanziata con grande dispendio di denaro. I due protagonisti, emarginati sociali, si trovano sulla via del riscatto grazie a un’inaspettata avventura, nella quale conoscono quella che sarà probabilmente la loro compagna di vita per sempre: autoctona e pronta a condividere tutto il suo sapere con uno straniero che si circonda di loschi compagni pronti a distruggere la sua civiltà, ma soprattutto nobile (entrambe principesse).

Avventure, indagini e rivelazioni con colpi di scena si sviluppano parallelamente e con tempi praticamente identici in entrambe le pellicole: si arriva a una conclusione inaspettata (forse più inaspettata nel 2001 che nel 2009), che vede il protagonista prendere le redini della società insieme alla sua compagna, una volta salvata la civiltà e fatto cadere in un precipizio l’antagonista. Anche i messaggi che vengono messi sul palco sono gli stessi, ma questo non deve stupire né turbare: si tratta di valori umani e questioni etiche su cui sono stati girati chilometri di pellicole e su cui sono stati scritti fiumi d’inchiostro.

In sintesi, Avatar e Atlantis emergono come due film straordinari che condividono molteplici paralleli nella trama, nei personaggi e nei temi. Queste opere ci immergono in mondi incantevoli, esplorando la curiosità umana, il conflitto morale, la scoperta, e l’avidità. Certo, non è difficile immaginare cheal di sotto della superficie delle avventure epiche, si nasconda un’ispirazione alle faccende coloniali del passato. Entrambi i film ci invitano a riflettere sulle conseguenze dell’esplorazione e della scoperta quando questi scontri con culture locali, mettendo in discussione il prezzo della conoscenza e il rispetto per le terre e le civiltà inesplorate. In ultima analisi, Avatar e Atlantis ci ricordano che l’esplorazione non dovrebbe mai trascurare la responsabilità etica e il rispetto delle culture locali, un’amara verità che spesso caratterizza la storia delle esplorazioni coloniali nel mondo reale.

Edoardo Coppola

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