Se la bozza della Manovra che verrà discussa in Cdm fosse approvata senza modifiche, l’Iva sugli assorbenti raddoppierà passando dal 5% al 10%, com’era prima che una lunga battaglia dei consumatori e delle donne ottenesse la riduzione nella Legge di Bilancio del 2023 Aumento anche per prodotti per l’alimentazione dei neonati

Aumento anche per prodotti per l’alimentazione dei neonati. Insomma, all’atto pratico, la politica del governo le cui posizioni sulla famiglia tradizionale e sulla necessità di aumentare la natalità siano note, le decisioni sembrano quanto meno schizzofreniche. Da una parte, asilo nido gratuito dal secondo figlio in su (ma solo per i nati dal 2024 e con fratello e sorella under 10) e sgravi sui contributi fino a 3mila euro per le donne lavoratrici, dall’altra il rialzo dell’Iva su assorbenti e latte in polvere.

Viene raddoppiata nel giro di un anno. “Non confermiamo il taglio dell’Iva”, si è giustificata la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa subito dopo l’approvazione, “perché purtroppo il taglio dell’Iva è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo e quindi non penso che valga la pena di rinnovare la misura”. Una mossa contestata però dalle associazioni dei consumatori che accusano il governo di rinunciare a un intervento sui prezzi di beni ritenuti fondamentali per le famiglie e le donne. Intanto, il governo ha anche confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi.

La legge di Bilancio del governo Meloni si muove in direzione contraria rispetto al «carrello tricolore» del governo Meloni. Perché, già dal prossimo gennaio, raddoppierà l’Iva dal 5 al 10% sui beni essenziali per l’igiene femminile: «Prodotti assorbenti, tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile, coppette mestruali», vengono elencati nell’articolo 11, dedicato alle imposte. Conseguentemente, il loro prezzo finale sui scaffali dei supermercati dovrebbe aumentare. E anche i genitori, se da un lato riusciranno a risparmiare per il nido o godranno di decontribuzioni per le mamme lavoratrici, dall’altro dovranno sborsare più soldi per nutrire i figli. Il testo include un’aumento del 100% dell’Iva attuale per «latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, condizionato per la vendita al minuto, estratti di malto, preparazioni per l’alimentazione dei fanciulli, per usi dietetici o di cucina, a base di farine, semolini, amidi, fecole o estratti di malto, anche addizionate di cacao in misura inferiore al 50% in peso». Soppressa anche l’ agevolazione dell’Iva al 5% per i pannolini e i seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.