La storia del metronomo è un viaggio affascinante poiché si intreccia allo scorrere del tempo e all’esecuzione della musica. Non a caso, si tratta di uno strumento essenziale per i musicisti fin dagli albori. La sua comparsa avvenne nel XVI secolo in qualità di pendolo di Newton.
Nel secolo successivo, il metronomo era composto perlopiù da legno e si presentava sotto forma di scatola con un pendolo centrale. Invece, con il progredire dello studio, fece la sua comparsa il metronomo meccanico, con determinanti miglioramenti in ottica di precisione e di affidabilità.
Al giorno d’oggi, grazie alla tecnologia digitale, il metronomo è diventato un dispositivo valido per chiunque padroneggi uno strumento musicale, dotato di una capacità intrinseca di fornire un ritmo costante e preciso, utile a perfezionare le abilità e le performance dei musicisti, in qualsiasi genere musicale venga utilizzato.
Pertanto, conoscere il viaggio di questo strumento ci permette di apprezzare maggiormente la sua efficacia e scoprire come sia riuscito a plasmare la musica e la sua interminabile diffusione nel corso dei secoli.
Quali sono i precursori del metronomo: il passato
Prima di una soluzione definitiva, il metronomo ha cavalcato diverse forme. In particolare, idee e strumenti hanno contribuito a formare lo strumento così come lo conosciamo oggi.
A dare una prima definizione dello strumento fu Isaac Newton, il quale ideò il pendolo di Newton. Si trattava di un dispositivo utilizzato per misurare il tempo con precisione. Ma il salto di qualità lo fece quando si modellò la misurazione nel campo della musica.
I metronomi di legno mantennero la forma originaria con il pendolo al centro che fungeva da ritmo entro il quale suonare una nota dopo l’altra. Fu un’indicazione visiva del tempo molto utile per i musicisti dell’epoca.
Nel XVIII secolo, il compositore tedesco Johann Nepomuk Maelzel apportò delle modifiche, creando un dispositivo meccanico in grado di fornire una misurazione maggiormente precisa del tempo. Fu questa soluzione a diffondersi largamente tra i compositori.
Infatti, la funzione meccanica venne alimentata da un dispositivo a molla per far oscillare il pendolo. Questa soluzione permise di regolarizzare la velocità del pendolo secondo le preferenze e, di conseguenza, il tempo desiderato.
Il meccanismo spronò gli strumentisti a seguire la musica così come impartita dal compositore, e nel XIX secolo, divenne un dispositivo popolare e diffuso nelle corti di tutta Europa.
Il presente: il ruolo svolto dal metronomo oggi
Il trascorrere del tempo ha influito sul design del metronomo, assumendo delle fattezze compatte e perciò facilmente portatili. Addirittura a ridosso del XIX secolo, vennero costruiti dei metronomi sotto forma di orologio da tasca, vezzo che piaceva moltissimo ai reali e ai nobili dell’epoca.
Difatti, i modelli da taschino si caricavano come gli orologi e si puntavano alla velocità di tempo desiderata. Ma il vero salto di qualità avvenne con la tecnologia digitale, grazie alla quale vennero introdotti sul mercato i metronomi elettronici.
I dispositivi usavano dei circuiti elettronici per generare un segnale sonoro e visivo a indicazione del tempo. Sotto diverse spoglie e differenti marchi troneggiano ancora oggi negli scaffali dei rivenditori e sono utilizzati dai musicisti odierni.
Tuttavia, oggi il dispositivo è incluso negli strumenti musicali elettronici e nei software di registrazione. Non a caso nelle sonorità pop ed elettroniche, il metronomo viene utilizzato come base per la produzione musicale durante la registrazione delle tracce e per creare un’atmosfera ritmata.
La rivoluzione del metronomo digitale: il futuro
Il metronomo subirà ulteriori miglioramenti e innovazioni. Già oggi consente ai musicisti di impostare tempi diversi, sotto tempi e ritmi piuttosto complessi. In aggiunta, forniscono una grande varietà di suoni elettronici come indicatori di tempo, definiti in gergo beep o suoni di percussioni.
Come se ciò non bastasse, alcuni metronomi digitali odierni vantano delle funzioni avanzate come il conteggio dei battiti e la possibilità di registrare sequenze ritmiche complesse. In tal senso, l’esplorazione del mondo musicale grazie al metronomo non è ancora terminato.
Questo perché il dispositivo è diventato un elemento essenziale nella composizione musicale, non solo del passato ma anche nel mondo odierno. Cambieranno le sue fattezze e la sua disponibilità, ma non verrà mai meno la sua presenza, indipendentemente dalle innovazioni tecnologiche future. Un progresso, qualora vi fosse, virerà nella precisione e nella versatilità, così da offrire ai futuri musicisti un aiuto nel perfezionare le loro abilità ritmiche e creare performance musicali sempre più emozionanti