Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha chiesto al premier Giorgia Meloni l’uscita dal governo di Andrea Delmastro, Vittorio Sgarbi e Daniela Santanchè.

La lettera aperta di Conte a Meloni: “Via Delmastro, Sgarbi e Santanchè”

Il leader dei 5 Stelle inizia il suo appello con l’augurio ai membri del governo coinvolti in vicende giudiziarie di poter dimostrare la propria innocenza

Per noi la politica non è un gioco delle parti. Il nostro primo obiettivo è salvaguardare l’istituzione di governo. Una istituzione che non è sua oggi, come non era mia quando ero a Chigi e ho scelto di revocare l’incarico di un sottosegretario, oltre che di accettare le dimissioni di un viceministro per salvaguardare i valori dell’etica pubblica e per tutelare la trasparenza e la credibilità dello Stato. Auguriamo ai membri del suo governo coinvolti in procedimenti penali di potersi difendere efficacemente in giudizio, con tutte le garanzie del giusto processo. Il compito del presidente del Consiglio è però quello di assicurare che gli esponenti di governo svolgano le proprie funzioni con ‘onore e disciplinà, come prescrive la nostra Costituzione. Al di là delle vicende giudiziarie, che poi si risolvono nei tribunali, esistono ragioni di opportunità politica”.

Così il leader del M5S Giuseppe Conte, in una lettera aperta pubblicata su la Repubblica, in cui chiede al premier Giorgia Meloni di assumere “finalmente decisioni chiare sulle condotte” di Andrea Delmastro, Daniela Santanchè, Vittorio Sgarbi.

Le lanciamo dunque un ultimo appello, presidente Meloni. Spetta a lei il compito di salvaguardare l’onore e il prestigio delle istituzioni. Se compirà la scelta giusta, anche la mia forza di opposizione riconoscerà la serietà di questo suo gesto di responsabilità politica. Non abbracci la logica corporativa di difesa, assoluta e intransigente, dei membri di governo, dei suoi compagni di partito o dei suoi sodali di coalizione. La sua inerzia contribuirebbe a far perdere a tanti cittadini la speranza che qualcosa possa cambiare. Una speranza che è ridotta al lumicino: sempre più italiani si allontanano dalla politica, si astengono, non partecipano più alla vita democratica perchè non ritengono più credibile la classe politica. Non possiamo permettere che quella luce si spenga del tutto con una sorta di ‘restaurazionè fatta di privilegi e di una classe politica occupata a proteggere se stessa, ma sempre più distratta rispetto alle attese dei cittadini, ai loro diritti, ai loro sogni”, conclude Conte.

L’ex Premier consiglia all’attuale presidente di fare la scelta giusta, cioè di onorare il prestigio delle istituzioni. Secondo Conte, infatti, solo uscendo dalle logiche corporative l’attuale classe politiche recupererebbe credibilità:

Se compirà la scelta giusta anche la mia forza di opposizione riconoscerà la serietà di questo suo gesto di responsabilità politica. Non abbracci la logica corporativa di difesa, assoluta e intransigente, dei membri di governo, dei suoi compagni di partito o dei suoi sodali di coalizione. La sua inerzia contribuirebbe a far perdere a tanti cittadini la speranza che qualcosa possa cambiare. Una speranza che è ridotta al lumicino: sempre più italiani si allontanano dalla politica, si astengono, non partecipano più alla vita democratica perché non ritengono più credibile la classe politica. Non possiamo permettere che quella luce si spenga del tutto con una sorta di ‘restaurazione’ fatta di privilegi e di una classe politica occupata a proteggere se stessa, ma sempre più distratta rispetto alle attese dei cittadini, ai loro diritti, ai loro sogni.