Mercoledì sera un funzionario diplomatico che lavorava per la Francia è morto a causa delle ferite riportate in un bombardamento israeliano nella città di Rafah, la più grande città del sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. La sua morte è stata comunicata dal ministero degli Esteri francese sabato sera.
Un funzionario diplomatico della Francia ucciso a Rafah
Secondo il comunicato, il funzionario si stava rifugiando nella casa di un collega del consolato generale di Francia insieme ad altri due colleghi e alle loro famiglie quando l’edificio è stato colpito da una bomba israeliana: lui è stato ferito gravemente ed è morto poco dopo insieme ad altre 10 persone. Il funzionario lavorava per lo stato francese dal 2002 e parte della sua famiglia aveva già lasciato la Striscia per la Francia nelle scorse settimane nell’ambito delle evacuazioni organizzate dal ministero. Nel comunicato si legge che «la Francia condanna questo bombardamento di un edificio residenziale che ha causato la morte di molti altri civili. Chiediamo che le autorità israeliane facciano luce sulle circostanze di questo bombardamento, il più rapidamente possibile». L’esercito israeliano non ha ancora risposto.
L’agente non risiedeva in quell’abitazione ma lì aveva trovato rifugio all’inizio del bombardamento “in casa di un collega del Consolato di Francia, insieme ad altri due colleghi e numerosi familiari. La casa è stata colpita mercoledì sera da un bombardamento israeliano, che ha ferito gravemente il nostro agente e provocato una decina di vittime”. Quai d’Orsay fa sapere che l’uomo “lavorava per la Francia dal 2002. Una parte della sua famiglia ha potuto lasciare Gaza per la Francia, nell’ambito del sistema di evacuazione messo in atto dal Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri”. Ovviamente, tutti i canali diplomatici sono aperti con la famiglia dell’uomo in Francia.