È arrivata, prima della fine dell’anno come previsto, l’approvazione definitiva per la legge di bilancio del governo Meloni. Il testo della manovra ha ricevuto il via libero definitivo dalla Camera con 200 voti favorevoli e 112 contrari. Dall’anno prossimo ci saranno varie misure legate ai nuovi bonus, e in più entrerà in vigore la riforma delle pensioni, resterà il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti, e cambieranno le aliquote Irpef
Per quanto riguarda le pensioni, le principali misure riguardano Quota 103 e le altre forme di pensionamento anticipato. Infatti, resterà in vigore Quota 103 ma con delle penalizzazioni: un assegno più basso ricalcolato con il metodo contributivo, e un tetto massimo a circa 2.500 euro lordi al mese fino ai 67 anni, oltre a una finestra più lunga prima di poter ottenere l’assegno (7 mesi per i lavoratori privati, 9 mesi per il pubblico). Per Ape sociale l’età minima si alzerà a 63 anni e 5 mesi, mentre per Opzione donna salirà a 61 anni, con una riduzione di un anno per figlio, fino a un massimo di due anni. Opzione donna resterà rivolta a lavoratrici caregiver, o con invalidità al 74%, o licenziate.
Nel 2024 come tutti gli anni scatterà anche la rivalutazione Inps degli assegni. Quest’anno, l’importo delle pensioni salirà del 5,4%, dato basato sull’inflazione. La rivalutazione però sarà piena solo per alcuni pensionati: quelli che prendono fino a quattro volte l’assegno minimo, cioè 2.272 euro lordi al mese. Al di sopra, la percentuale scenderà gradualmente, fino all’1,2% per chi prende più di dieci volte la minima. Le pensioni minime aumenteranno fino a 598 euro al mese.
Con la legge di bilancio cambiano alcune tasse. L‘Iva sale al 10% su pannolini, prodotti per l’infanzia e assorbenti. La cedolare secca per gli immobili in affitto breve aumenta al 26%, ma solo per chi affitta più di una casa e solo dal secondo immobile in poi. La modifica più importante però è quella alle aliquote Irpef: la tassa sul reddito cambierà, portando uno sconto a chi guadagna più di 15mila euro all’anno, e soprattutto nella fascia tra 28mila e 50mila euro.
Infatti, si passerà a un regime a tre aliquote Irpef: fino a 28mila euro si paga il 23%, da 28mila a 50mila euro si paga il 35%, e sopra i 50mila euro di reddito si paga il 43% di Irpef. La differenza rispetto a quest’anno è che prima si paga il 23% solo fino a 15mila euro, e poi scattava il gradino successivo al 25% fino ai 28mila euro di reddito.
Per quanto riguarda gli stipendi dei lavoratori dipendenti, nel 2024 resterà in vigore il taglio del cuneo fiscale. Si tratta di una riduzione dei contributi da versare in busta paga, pari a 6 punti fino a 35mila euro di reddito e a 7 punti fino a 25mila euro di reddito. Nella pratica, questo significherà che da gennaio 2024 non ci sarà nessuna differenza visibile nel proprio stipendio. Lo stesso taglio, infatti, è in vigore già da luglio. Se invece il governo Meloni non avesse rinnovato il taglio del cuneo – che costerà circa 10 miliardi di euro per tutto il 2024 – le buste paga avrebbero visto un calo in media da quasi 100 euro.
Arriva la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza, fino a toccare il 130%. Per le aziende, arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia, mentre viene rinviata a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi. Risorse anche per i rinnovi contrattuali: 8 miliardi in due anni per il rinnovo dei contratti della Pa, e altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza. Previsti il rifinanziamento del Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026) ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Arriva anche un incremento del buono per le rette agli asili nido e il Fondo per aiutare gli over 65 con Isee basso a sostenere le spese veterinarie.
Meloni: “Manovra importante, al centro famiglie, lavoro e imprese”
«Approvata dal Parlamento la Legge di Bilancio. Ringrazio a nome mio e del Governo i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati». Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato su Facebook il via libera definitivo della Camera alla Legge di bilancio. «Un segnale positivo – ha aggiunto – per una Manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese». E ancora: «Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito».