Continuano le indagini sull’omicidio La Salle. Infatti è in cima alla lista dei sospettati il fidanzato della vittima, indagato per l’omicidio della ragazza trovata morta nei boschi vicino ad Aosta. È già a processo per atti di violenza sulla vittima.

Omicidio La Salle, le informazioni a riguardo

La notizia è stata diffusa dai giornali francesi Le Dauphiné Libéré e Le Progrés. L’uomo, per queste accuse, dovrà presentarsi al Tribunale correzionale di Grenoble tra poche settimane. Le ricerche sono in corso a Grenoble. Su di lui un mandato di cattura internazionale con l’accusa di omicidio, emesso dalla procura di Aosta. Al momento non è ancora stato rintracciato dalla Gendarmerie.

Secondo l’ANSA, le ricerche si concentrano su un giovane nato in Italia. Anche se la ragazza, le ultime volte, era stata vista con un giovane di origine egiziana. Le indagini sono condotte dai Carabinieri di Aosta e coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi, e dal procuratore capo Luca Ceccanti. Secondo l’autopsia la giovane, una ventiduenne francese, è stata uccisa a coltellate.

Le testimonianze

Un testimone ha raccontato a La Stampa: “Martedì mattina, il 2 di aprile, quei due erano qui davanti. Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo”.

Poi ha aggiunto: “Mi sembravano due di quei ragazzi che si tagliano e si procurano delle ferite. Emo. Dark. Non so come definirli. Ragazzi sofferenti. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droghe”. 

Marianna Soru

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