Non si tratta di niente di troppo strano, anzi: gli unsexy beauty products sono quei prodotti che non hanno particolari packaging accattivanti, anzi. Basta cliccare sull’apposito hastag nei social come Tik Tok o anche Instagram, per scoprire che tantissimi giovani, sia Gen Z che Millennials, preferiscono sempre di più prodotti senza troppi fronzoli.
Cosa sono gli unsexy beauty products?
Ed è proprio sotto l’hashtag #UnsexyProducts che ci sono ormai più di 40 milioni di visualizzazioni su TikTok, solo nell’ultimo mese. A lanciare questo trend è la creator Laura Lee, che ha realizzato un video dove mostra ai suoi followers -più di 800 mila persone- prodotti definiti “poco sexy“, come lei stessa ammette, ma efficaci e soprattutto di alta qualità. Alcuni esempi: un olio per aiutare la pelle post depilazione, o ancora dei mini spazzolini per mantenere un alito più fresco. «Di questi prodotti non si parla mai perché non sono esteticamente carini, ma vi assicuro che sono davvero molto utili», dice in un suo video.
Non solo creators: anche la dermatologa americana Lindsey Zubritsky ha dato alcune dritte per la cura della pelle. Sostenendo quanto spesso effettivamente ci facciamo influenzare dal packaging di un qualsiasi prodotto, senza contare troppo sulla sua effettiva efficacia. Zubritsky, in una dimostrazione pratica, ha mostrato dei prodotti precisando come il concetto di “sexy”, inteso come accattivante, non sia necessariamente riconducibile alla sfera estetica. E diceva «Questi prodotti sono estremamente efficaci, non hanno un prezzo elevato e vengono spediti rapidamente. Questo è quello che potrebbe essere davvero sexy agli occhi di qualcuno».
Perché questo cambio di rotta?
Chiunque utilizzi un qualsiasi social si sarà scontrato con i famosissimi “Get Ready With Me”, dove i creators mostrano i vari step della loro routine. Nel farlo mostrano, ovviamente, anche i prodotti che utilizzano. Ovviamente, per affrontare la miriade di prodotti da cui siamo bombardati quotidianamente, è necessario fare una cernita. Considerato alcuni fattori, come le minori disponibilità economiche delle nuove generazioni, si deve far fronte a una considerazione di carattere puramente economico: vale davvero la pena investire in qualcosa che non è efficace?
Così, possiamo dire che Millennials e Gen Z sono finalmente uniti da un principio: qualità oltre l’apparenza. Che non conta più, o almeno non conta più come prima. Ma perché questo cambio di rotta? Le motivazioni sono varie, prima fra tutte, sicuramente, potrebbe essere quella delle nuove norme che costringono le aziende a essere sempre più trasparenti in merito alla veridicità del contenuto delle pubblicità.
Marianna Soru
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