Non esiste pace, in effetti, nel variegato universo delle derivate che mai come nelle ultime stagioni sta acquisendo sempre più consensi. Merito di un lavoro lunghissimo e di strategia sempre più mirate che hanno portato, negli anni, centauri di grandissimo valore a misurarsi in questo campionato iridato particolare e affascinante. Una delle costanti di questo mondo è il continuo, a volte incessante, mutamento che puntualmente entra in gioco modificando l’orizzonte di queste due ruote. Dopo gli ultimi accorgimenti, che sono poco piaciuti al campione del mondo di Ducati Alvaro Bautista, la FIM e Dorna sono pronte per varare un nuovo regolamento per la Superbike. Qual è il motivo principale? Tenere separate, il più possibile, le sfere della MotoGP e della SBK che nel futuro potrebbero assomigliarsi sempre più creando un doppione che non serve a nessuno. Ma sarà un’evoluzione necessaria o una rivoluzione che porterà pochi (o tanti) benefici?
Superbike, il nuovo regolamento è (di nuovo) realtà: ecco cosa ha detto Jorge Viegas, presidente della FIM
“Ovviamente, vogliamo avere la MotoGP al top – le parole di Jorge Viegas, presidente della FIM, durante una delle sue ultime conferenze stampa –. La Superbike è stata pensata per le moto stock, con alcune modifiche. Abbiamo iniziato due anni fa a fare dei cambiamenti alle regole e qualcosa succederà molto presto. Vogliamo mantenere una distanza tra MotoGP e Superbike, è ovvio. Stiamo parlando con i costruttori, ne abbiamo di più nel WorldSBK. Stiamo lavorando anche per la Next Generation della Supersport 300. Usiamo un po’ il BSB per testare queste regole. Spero che per il 2026 sarà tutto definito“.
(Credit foto – WorldSBK.com pagina Facebook)
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