Silvio Berlusconi sarà a cena con Matteo Salvini e Giorgia Meloni stasera a Catania. Si ritroveranno a tavola per una reunion che sa di pre-elezioni. E di un accordo di centrodestra che non sembra così facile da raggiungere. Nonostante i progetti del Silvio nazionale.

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, durante l’incontro a sostegno del candidato del centrodestra, Nello Musumeci, a governatore della Sicilia presso il Teatro Politeama di Palermo, 01 novembre 2017.
ANSA/FRANCO LANNINO

Una cena a Catania tra Berlusconi Meloni e Salvini. Stasera. La notizia ha trovato conferma in più ambienti politici. E così i tre leader del centrodestra si troveranno allo stesso tavolo, una volta conclusi i rispettivi impegni elettorali a sostegno del candidato governatore della Sicilia, Nello Musumeci. Parleranno della prossima tornata elettorale? E riusciranno a trovare e mantenere un equilibrio?

Sì, perché, al di là dei grandi progetti di Berlusconi, che parla della coalizione di centrodestra come fosse già cosa fatta, non sembra già tutto deciso. Anzi. Per il momento la cronaca ci racconta di cammini siciliani paralleli per Silvio e Matteo Salvini. I due, pur sostenendo lo stesso candidato, non hanno trovato un punto d’incontro per una piazza comune. Né fisico né teorico. E. ovviamente, non convince quel  “Non si combinavano orari e spostamenti” di Berlusconi che sa tanto di scusa educata.

Eppure la necessità di trovare un accordo tra i tre leader esiste. E si fa sempre più urgente tanto più si avvicina lo scontro elettorale con il M5s. E non solo quello in Sicilia.

Berlusconi e l’accordo del centrodestra

Ed ecco la versione di Silvio Berlusconi sul prossimo futuro del centrodestra italiano. Un governo formato da 20 ministri: 12 dalla società civile e 8 politici, di cui 3 di FI, 3 della Lega e 2 di Fdi. E un programma europeista, moderato, nel quale non manca il più classico dei suoi messaggi anti-tasse. L’ex premier ha parlato anche di abolire l’imposta sulla prima casa e quella sulla successione; e poi flat tax, poliziotti di quartiere, un “piano Marshall” per il Nordafrica per stoppare i flussi.

I leader di centrodestra: Berlusconi, Meloni e Salvini credits: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

Tutti punti sui quali serve un accordo con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Accordo che Silvio Berlusconi ha annunciato dal teatro Politeama di Palermo, ma che evidentemente deve essere ancora limato, e tanto, se con il leader della Lega continuano i battibecchi. Si chiariranno oggi, forse. D’altronde è a tavola che si concludono i migliori affari. E forse anche le migliori alleanze. 

Berlusconi e la Sicilia

Ma torniamo in Sicilia. Prima di parlare di ministri, elezioni e programma per le politiche della prossima primavera, c’è il voto delle Regionali. Un trionfo elettorale quanto mai necessario al centrodestra italiano. Dal palco del Politeama, Berlusconi non rinuncia a lanciarsi in uno dei “must” del M5S con un “bisogna introdurre il vincolo di mandato, basta con i cambi di casacca” che non gli calza proprio bene. Di Maio replica piccato: “Lei contro il vincolo di mandato? Ma se ha fondato lo Scilipotismo“.

La partita d’altronde, in Sicilia, sarà proprio tra centrodestra e M5S. Con Berlusconi che quasi non nomina il Pd concentrandosi sui grillini. “Chi li vota non ragiona”, spiega, tentando anche di mettere una pietra sopra il caso impresentabili. Affermando: “se non vi piacciono, non li votate” e sottolineando l’opportunità delle preferenze e del voto disgiunto. E prima di chiamare sul palco Musumeci e Gianfranco Micciché. Coordinatore siciliano di Fi che, solo questa mattina, non dispensava carezze per il candidato del centrodestra: “gli impresentabili li ho decisi io, lui può vincere solo grazie ai nostri voti”. Ma se ciò non accadesse le conseguenze per l’unità del centrodestra potrebbero essere plumbee: in Sicilia e in Italia. Chissà se parleranno anche di questo stasera a cana Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Federica Macchia