Fino al 22 settembre 2024 a Palazzo Reale la mostra Valerio Adami. Pittore di Idee che celebra i sessantacinque anni di carriera e ricerca di uno dei maggiori artisti italiani del Dopoguerra.

Valerio Adami. Pittore di Idee, la mostra a Palazzo Reale di Milano fino a settembre

Valerio Adami
Installation view Valerio Adami. Pittore di Idee, Palazzo Reale Milano. Foto Gabriele Leonardi. Courtesy Archivio Valerio Adam

La mostra è promossa da Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con l’Archivio Valerio Adami, con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Curata da Marco Meneguzzo, con il coordinamento generale di Valeria Cantoni Mamiani, presidente dell’Archivio Valerio Adami, la rassegna presenta oltre settanta grandi quadri e circa cinquanta disegni, dal 1957 al 2023, tra i più significativi dell’opera del Maestro. Pittore stimato in tutto il mondo, Valerio Adami incarna perfettamente l’idea dell’artista internazionale e aperto a tutte le suggestioni derivate da altri linguaggi, come la letteratura, la filosofia, la musica.

Formatosi a Milano, a Brera, con Achille Funi, ha subito compreso l’importanza di frequentare un ambiente internazionale. I suoi viaggi, sempre in compagnia della moglie Camilla Cantoni Mamiani, iniziati con il tradizionale “pellegrinaggio” a Parigi da giovanissimo, non sono mai terminati: Londra, New York, Città del Messico, Atene, Cuba, l’India, Caracas, Milano, ma soprattutto Parigi (dove trascorreva gli inverni) e Meina (sulle sponde del Lago Maggiore, sua attuale abitazione, in cui si trasferiva tutte le estati) sono solo alcuni dei suoi luoghi d’elezione; luoghi in cui Adami si stabiliva, spesso aprendo un atelier, per il tempo necessario a scoprire e a lasciarsi “contaminare” dalla cultura del posto, grazie anche a incontri personali con scrittori, musicisti e intellettuali.

Lo stile e la pittura

La pittura di Adami, che fin dagli inizi si presenta spesso su grandi formati, già dalla metà degli anni Sessanta è inconfondibile grazie all’incontro tra quei segni distintivi della pop art – quali la linea nera, i colori accesi e piatti, i tratti decisi e i soggetti urbani -, e il riferimento costante alla tradizione e al classicismo – che narra miti e leggende in una costante figurazione che recupera il corpo umano, seppur scomposto – in un’epoca in cui prevalevano l’Astrattismo, l’Arte Povera e il Concettuale.

La sua pittura, infatti, partecipa criticamente al proprio tempo e, se negli anni Sessanta vive una prima stagione di notorietà all’interno della corrente della pop art, già dai primi anni Settanta se ne distacca, accentuando la sua vocazione “letteraria”, ricca di citazioni sia visive che legate alla parola, sempre più presente nel suo lavoro fino a includerlo tra i maggiori esponenti di quella “figuration narrative” francese cui, ancora una volta, si identifica solo parzialmente.

Valerio Adami. Pittore di Idee, le opere: metafore visive

Dietro a immagini di immediata leggibilità è sottintesa una narrazione più profonda: le opere di Adami si popolano di metafore visive sofisticate e racchiudono concetti filosofici, letterari e mitologici, rappresentando l’evoluzione del pensiero occidentale.

I miti fondativi della cultura europea, i suoi autori, le loro storie diventano i soggetti quasi esclusivi della sua opera, senza dimenticare certe narrazioni esotiche che comunque appartengono alla visione del mondo occidentale: è questo concentrato di attenzioni che, negli anni, lo farà colloquiare a fondo con alcuni tra i più grandi intellettuali e scrittori del ‘900, come Octavio Paz, Italo Calvino, Jacques Derrida, Luciano Berio, Antonio Tabucchi, Jean-François Lyotard.

Nonostante Adami sia noto per il cromatismo acceso delle sue narrazioni, è il disegno la vera chiave di lettura, il punto di partenza di ogni suo quadro, il centro del suo pensare l’arte, il “nulla dies sine linea”, perché consente di comprendere appieno il rapporto tra idea, soggetto, narrazione, parola, che poi esplode nella pittura. Un “pittore di Idee”, dunque, come recita il sottotitolo dell’esposizione, che mostra nelle opere come si possa essere al contempo artisti e intellettuali.

Foto in copertina: Foto Gabriele Leonardi. Courtesy Archivio Valerio Adami

Seguici su Google News