I Beyblade sono tornati, sotto forma dei metallici e scintillanti Beyblade X. Ora che sono stati pubblicati ufficialmente da Hasbro anche in occidente, abbiamo colto al volo la possibilità di parlarvene e raccontarvi perché sono tanto divertenti e ben progettati. Perfetti non solo per i giovani e giovanissimi, ma anche e soprattutto per chi i Beyblade li ha vissuti fin da quando erano fatti in plastica, e di metallico avevano solo un piccolo pesetto al centro.
Per chi è stato bambino negli anni ‘90 i Beyblade sono stati quasi di sicuro una parte importantissima di tempo libero e pomeriggi dopo scuola. Minuti e minuti passati ad allenarsi con gli amici, chini su stadi colorati e ammirando quelle magnifiche trottole tutte diverse darsele di santa ragione. Personalmente, chi vi scrive era arrivato a fondare una sorta di gruppo clandestino, sfruttando qualunque superficie concava per gareggiare con i propri compagni in barba alle rigide regole delle maestre, pronte a sequestrare i preziosi strumenti nipponici non appena ne vedevano uno. Brutali, non è vero?
I Beyblade X: la nuova incredibile incarnazione delle trottole giapponesi
Ora che sono diventato grande e nessuno può più nascondermeli, i nuovi Beyblade X sono diventati nuovamente la mia “ossessione”. Prodotti da Takara Tomy in Giappone da luglio 2023 e da Hasbro in occidente da giugno 2024, i Beyblade X tornano ad un’estetica semplice, ma “tamarra” al punto giusto, coloratissima come sempre ma più elegante negli accostamenti cromatici. Con tanto metallo nel disco d’attacco per trasformarli in armi più letali che mai, e soprattutto con una ricercatezza ingegneristica impensabile per chi non li approcci con la mentalità competitiva, i Beyblade X sono evidentemente pensati per un pubblico più grande che in passato.
Lo dimostrano le pubblicità e le confezioni dove campeggiano adolescenti e ragazzi/ragazze super coinvolti. Ma soprattutto, lo ripeto, la scelta di tornare a un design che strizza l’occhio ai primissimi Beyblade. Un look semplice ma super pop, con bey di attacco affilati e aggressivi, trottole di difesa compatte e pesanti, e via così. Anche la decisione di semplificare il montaggio riportandolo alle origini, con tre sole parti tra cui scegliere e tutte importanti per garantire il successo delle “combo”.
La ricetta perfetta è composta dal Disco d’attacco, il Ratchet e la Punta, che già dopo solo un anno dalla prima release sono disponibili in numero e varietà incredibili. Sia per quanto riguarda i Bey di Takara Tomy, che per Hasbro e le release d’oltreoceano. Il colosso infatti “insegue” al momento la produzione passata e presente di Takara con costanza, proponendo sia ristampe dei beyblade già messi in commercio in Giappone, che diverse esclusive. La più interessante delle quali, al momento, è prevista per settembre: una collaborazione con i Transformers sotto forma di quattro Beyblade ispirati ai robottoni.
La “X” dei Beyblade X: il Gear
Il vero fattore X dei nuovi Beyblade è però ovviamente l’ingranaggio, il Gear che si incastra con la rotaia presente negli stadi ufficiali e anima le trottole lanciandole in attacchi sregolati e movimenti imprevedibili. A tal proposito ringraziamo Hasbro per averci fornito un magnifico Xtreme Battle Set, che si è unito alla mia collezione personale di prodotti Takara Tomy, alimentando la mia nuova “dipendenza”. All’interno della confezione ci sono due Beyblade X e uno stadio di nuova concezione made by Hasbro, quindi con la rotaia apposita, le due tasche laterali per il finish e l’apertura frontale dell’Extreme Finish. Lo abbiamo testato e studiato a lungo prima di dirvi la nostra, confrontandolo anche con l’arena giapponese messa in commercio l’anno scorso.
I due campi di battaglia, infatti, sono diversissimi tanto nei materiali, quanto nelle dimensioni. Il primo, quello di Takara Tomy, è leggermente più largo e pertanto la rotaia posta sul bordo del piatto dove si combatte è più lunga. La concavità dello stadio è più pronunciata e sia le tasche laterali che l’apertura dell’extreme finish sono più grandi, anche se di poco. La cupola protettiva invece è identica, posta a protezione degli scontri e pensata per impedire che le trottole volino via a ogni impatto. Grazie alla rotaia e al gear, infatti, questi nuovi Beyblade X cozzano a velocità elevatissime e il recoil è davvero importante, così come l’opportunità che i Bey si smontino dopo una botta ben assestata.
L’Xtreme Set è ottimo!
Lo stadio contenuto nell’Xtreme Set Hasbro, ricapitolando, è perciò più minuto, più leggero ma non meno solido. Le rotaie hanno la medesima forma di quelle Takara, con una lunga rampa di accelerazione e una virgola finale che “spara” il Beyblade al centro dello stadio. L’unico problema è che in mancanza di una superficie antiscivolo al di sotto dell’arena, dopo ogni uso del gear l’arena tende a muoversi parecchio. Magari, nelle prossime iterazioni del Set sarebbe opportuno aggiungere dei piedini di gomma per limitare questi spostamenti.
Ciononostante, non possiamo che ritenerci soddisfatti osservando come Hasbro abbia fatto diversi passi avanti durante la “traduzione” dei Beyblade X e dei loro accessori per il mondo occidentale. Tutto, dalle confezioni alle istruzioni, ai Beyblade X veri e propri e all’arena sono infatti di altissima qualità produttiva. Rispetto ai prodotti occidentali delle linee da metal in poi, che sia nell’aspetto che nelle funzionalità e nelle performance erano nettamente meno interessanti dei corrispettivi nipponici, è tutta un’altra musica.
E difatti, non hanno tardato a nascere leghe di appassionati che sfruttano i nuovi Bey e l’arena per tornei e competizioni, soddisfatti dalla strategicità resa possibile dalle combo. Le regole ufficiali sono ben pensate, il bilanciamento tra pezzi di attacco, difesa, stamina e balance è impeccabile: non manca davvero niente per soddisfare la visione professionale voluta da Takara Tomy.
Le regole competitive in breve
Dato quanto sono ben studiate e definite le regole del gioco competitivo, chissà che i Beyblade X non riescano, un giorno, a diventare davvero una disciplina olimpica! A dire il vero, al momento il gioco competitivo occidentale è basato sul gioco orientale rivisto per via dello stadio diverso e della differente disponibilità di parti per costruire i propri deck.
I “deck” sono la dotazione di trottole per ogni giocatori, fatta di tre Beyblade X realizzati con 9 pezzi diversi: niente doppioni, per scongiurare il rischio che date parti troppo forti possano monopolizzare i tre beyblade del deck. Vi risparmiamo le piccolezze riguardo l’altezza di lancio rispetto alla base dell’arena e altre piccolezze, andando dritto al sodo. Una volta scelti i 3 beyblade diversi per ogni giocatore, i due contendenti decidono chi sarà il primo a scegliere quale usare, e lanciano. I bey possono essere poi sostituiti o mantenuti per una sola volta, quindi bisogna cambiare combo.
Alla fine si calcolano i punti e vince il primo che ne ottiene 4: +1 se il beyblade nemico si ferma, +2 se viene lanciato nella tasca laterale o se “esplode” e +3 se viene mandato in extreme finish nell’apertura frontale. In oriente, dove sono usciti molti più Beyblade X, ci sono pezzi il cui utilizzo fa ottenere d’ufficio punti all’avversario, come per “limitarne” lo sfruttamento intensivo e bilanciare la loro efficacia superiore. Da noi, però, non ci sono pezzi pregiudicati o limitati.
In conclusione: i nuovi Beyblade X e l’Xtreme Set sono ECCELLENTI!
Tenendo a mente questo, chiunque volesse iniziare, o ri-iniziare la propria carriera nel mondo dei Beyblade quindi, non deve temere: Hasbro sta mantenendo alta la qualità dei singoli pezzi, dei loro accessori e degli stadi, come chiaramente dimostrato dal Set che abbiamo testato. Che è, dunque, un punto di partenza imprescindibile per chiunque voglia giocare, oltre che collezionare, con i magnifici X. A tal proposito: all’interno dell’Xtreme Set ci sono, come abbiamo detto, due Beyblade X nuovi di zecca uno dei quali, Tusk Mammooth, è attualmente un’esclusiva Hasbro e si può acquistare solo come parte del pacchetto completo. A voler proprio trovare un neo in questo prodotto, i lanciatori “mini” e le corde più corte del normale non sono proprio accettabili: sono scomodi e poco performanti, adatti giusto per iniziare a fare qualche lancio in attesa di prenderne di migliori.