Migliaia di persone sono scese in piazza lunedì a Bratislava per protestare contro le recenti decisioni del ministero della Cultura di licenziare il direttore del Teatro Nazionale slovacco e la direttrice della Galleria Nazionale slovacca.

Secondo gli organizzatori 9mila persone tra artisti e lavoratori dello spettacolo hanno partecipato alla manifestazione fermandosi di fronte al Teatro Nazionale e all’edificio del ministero della Cultura nel centro della capitale. I manifestanti sono scesi in piazza per denunciare la “repressione delle arti” e accusare la ministra di “bugie totali” verso personaggi stimati. 

Migliaia di persone scendono in piazza a Bratislava

Lunedì scorso, migliaia di manifestanti hanno affollato il centro di Bratislava, radunandosi di fronte al Teatro Nazionale e alla sede del ministero della Cultura. Gli organizzatori hanno stimato che circa 9.000 artisti e professionisti del settore culturale abbiano partecipato alla manifestazione, esprimendo indignazione e preoccupazione per le recenti decisioni governative. I manifestanti hanno alzato striscioni e slogan contro la “repressione delle arti” e criticato la ministra con il potente richiamo di “bugie totali“, accusandola di tradire i valori culturali e artistici fondamentali del Paese.

Questa manifestazione rappresenta una risposta collettiva e decisa a scelte politiche che molti considerano come un attacco diretto alla libertà artistica e a una cultura inclusiva. La refrigerazione delle pratiche artistiche e la censura delle voci alternative sono temi ricorrenti, che già da tempo preoccupano artisti e intellettuali slovacchi. La protesta non è stata solo una manifestazione di dissenso, ma ha anche rappresentato un importante momento di unità tra le varie espressioni artistiche e culturali, dimostrando che il settore è pronto a lottare per non compromettere la sua essenza.

I licenziamenti della ministra della Cultura slovacca

La ministra della Cultura Martina Šimkovičová ha recentemente rimosso dai loro incarichi il direttore del Teatro nazionale slovacco Matej Drlicka e la direttrice della Galleria nazionale slovacca Alexandra Kusa. I due direttori silurati avevano accusato la ministra di danneggiare le arti dopo aver tagliato i finanziamenti a molte istituzioni che, a suo dire, alteravano la cultura nazionale con elementi stranieri o “liberali”.

Oltre 150mila persone hanno già firmato la petizione per la destituzione della ministra della Cultura, quasi 200mila cittadini avevano firmato un appello simile all’inizio dell’anno. Šimkovičová è comunque rimasta in carica anche dopo che l’opposizione ha tentato di richiamarla in parlamento. Contrari alle riforme sono anche alcuni ministri del partito Smer del premier Robert Fico, che insieme ai nazionalisti del Sns e i democratici sociali del Hlas (Voce) formano la coalizione governativa.