La procura di Termini Imerese ha iscritto nel registro degli indagati James Cutfield, il comandante del Bayesian affondato al largo di Palermo

Lo Skipper neozelandese è stato ascoltato per due ore domenica dai magistrati della procura di Termini Imerese. Si tratta della seconda volta a distanza di una settimana che Cutfield è stato sentito dai magistrati.

I punti da chiarire sul naufragio del Bayesian e del comandante James Cutfield

Sul contenuto dell’audizione la procura tiene il massimo riserbo. L’audizione è durata oltre due ore durante le quali il responsabile del veliero ha risposto alle domande relative all’apertura o meno del portellone del tender, cioè della porta che separa il locale tender dalla sala macchine, sulla posizione della deriva mobile.

«Se la chiusura è totale l’acqua non può entrare. E anche in condizioni meteo molto avverse la barca rolla ma non va mai a fondo. Per questa ragione credo sia rimasto aperto il portellone laterale, dove si fanno uscire i tender. Se è andata così, quando la barca ha sbandato sono entrate tonnellate d’acqua che avranno invaso anche la sala macchine e non c’è stato più nulla da fare», dice l’ingegnere Rossi. Ma una parte dell’indagine sarà anche dedicata a conoscere il comportamento dei membri dell’equipaggio durante l’emergenza. Perché, è il ragionamento della procura, è strano che si siano salvati tutti mentre i passeggeri sono morti. Forse non hanno ricevuto le necessarie indicazioni?”

Anche Franco Romani, l’uomo che ha progettato il Bayesian, dice che un veliero non può affondare per un po’ di vento. E punta il dito in un’intervista a La Stampa al portellone laterale lasciato aperto. «Le imbarcazioni Perini nascevano nel mio ufficio. Il Bayesian fa parte della serie 56 metri. Sono state barche fortunate: ne abbiamo realizzate 10, di cui 9 a due alberi. Un armatore ci ha chiesto, invece, qualcosa di diverso: a quel punto abbiamo mantenuto il progetto di base e realizzato uno sloop a un solo albero, con un grande pozzetto a prora, un ambiente che è un vero spettacolo dove si svolge in prevalenza la vita di chi è in barca. Era il “più” della barca», ricorda. E poi segnala: «È normale che la deriva sia in posizione sollevata e abbassata quando si va a vela perché dà maggiore stabilità».

In queste condizioni, spiega Romani, il comandante «prima di tutto deve togliere la barca dall’ancora. Invece il Bayesian era ancorato. Ma c’è qualcosa da fare ancora prima che arrivi il maltempo. In una casa, quando sta arrivando la pioggia, si chiudono tutte le finestre. Lo stesso va fatto su una barca. Se sul Bayesian tutto fosse stato chiuso, non ci sarebbero stati problemi, è programmata per sbandare e tornare su. Invece si è sottovalutata la situazione e non ci si è organizzati per affrontare la tempesta. Quando il maltempo è arrivato la barca ha sbandato e ha imbarcato acqua». E indica il possibile errore umano: «Qualcosa deve essere rimasto aperto. Secondo me il portellone che è sul fianco».

Per Romani il problema non è stato l’altra apertura: «Il portellone di poppa è chiuso, non permette alcun accesso verso l’interno. Il portellone laterale, invece, dà accesso a un gavone enorme dove ci sono lo Scuba, le bombole per le immersioni, il windsurf. Tutto quello che viene utilizzato per andare in mare viene tenuto lì perché questo portellone è a 60 centimetri dall’acqua: è più facile immergersi ma, se l’imbarcazione si inclina, fa entrare subito l’acqua all’interno». E il motivo dell’apertura? «I passeggeri potrebbero essere andati a fare il bagno e averlo lasciato così quando sono andati a cena. È solo un’ipotesi e se ne potrebbero fare mille altre perché quando il tempo è buono è utile e bello avere il portellone laterale aperto ma, se si sa che arriva una bufera, bisogna chiudere tutto».

E infine su cosa sia successo nell’arco di tempo che va dalle ore 3.50, quando le condizioni meteo hanno cominciato a peggiorare, alle 4.06 quando è partito il segnale automatico di affondamento.

Restano anche dubbi sul perché, dal momento dell’affondamento, fissato proprio alle 4.06, e il lancio del razzo di segnalazione siano trascorsi 32 minuti (4.38).

Se all’inizio James Cutfield è stato sentito come persona informata sui fatti, la sua posizione è cambiata dopo l’ascolto degli altri testimoni e la visione delle immagini subacquee del relitto. Non è escluso che nei prossimi giorni altri membri dell’equipaggio possano essere indagati.