A Venezia 81 si è svolta la conferenza stampa di Leopardi il poeta dell’infinito, la nuova serie Rai di Sergio Rubini basato sulla vita del poeta Giacomo Leopardi interpretato da Leonardo Maltese. Il film verrà presentato fuori concorso all’81esima mostra del cinema di Venezia. Presenti alla conferenza stampa di stamattina, oltre al regista Rubini e al protagonista Maltese, troviamo quasi tutto il cast e i produttori. Tra i tanti gli attori Alessandro Preziosi, Alessio Boni, Giusy Buscemi, Cristiano Caccamo, Valentina Cervi, Fausto Russo Alesi. Oltre ai produttori Beppe Caschetto e Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction.

La sinossi del film recita così: “Bambino prodigio. Adolescente ribelle. Poeta romantico, filosofo, pensatore politico. Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità, riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, un “maledetto” che ha abusato della sua arte e del suo genio fino a rimanerne annientato. Attraverso il racconto dell’amico Ranieri ripercorriamo la vita del poeta dall’infanzia, alla fuga dall’opprimente ambiente familiare, allo scontro col nascente pensiero liberale e quello ecclesiastico, tra l’amore sofferto per la contessa Fanny Targioni Tozzetti e la malattia fino alla morte.

Venezia 81: Leopardi e il rapporto con i giovani

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Apre le danze Maria Pia Ammirati parlando del rapporto di Leopardi con i giovani e in che modo questo racconto è in grado di dialogare con loro. “Leopardi uno dei più importanti poeti italiani è anche stranamente il più vicino ai ragazzi. Perché è il poeta del dissidio, della rottura. Un pensatore prima che un poeta. Un nichilista la cui anima vitale va in dissidio con il suo stesso modo di essere. Bruni è riuscito a tirare fuori il vitalismo da Leopardi, andando oltre lo stereotipo del poeta malato e chiuso in sé stesso. Un poeta che ha sempre avuto un’attrazione speciale per i giovani ed il poeta della normalità che si scontra con l’infinità universo. Temi che, per i ragazzi sono eterni, sempre attuali.” Interviene poi Beppe Caschetto, produttore della serie, il quale parla di come nasce un’idea del genere, venuta a Sergio Bruni più di vent’anni fa. Vi è la necessità di raccontare l’uomo in modo diverso dalla sua visione scolastica e popolare. Un racconto più melò, più vicino ad un pubblico abituato ad un certo tipo di fiction.

Interviene poi il regista Sergio Rubini. Bruni ci racconta di come la serie vuole scavare per raccontare aspetti diversi del poeta, in particolare passioni politiche di Leopardi. Nel suo lavoro di approfondimento Sergio Bruni ha scoperto la persona e un pensatore multiforme, spregiudicato, diverso da quello che si conosce. Leopardi è stato anche un patriota ma ha avuto anche sospetti nei confronti della politica. Tutti lo volevano sotto la loro bandiera politica, nonostante sia sempre riuscito a sfuggirne. Leopardi è stato rappresentato senza gobba, nella volontà di raccontarne il pensiero, più che il corpo. Amadeus di Miloš Forman è stata la forma da riprendere per creare Leopardi il poeta dell’infinito. Più che la vita di Mozart, nel film, ci viene mostrato il pensiero, anche prendendosi delle libertà biografiche. Stessa cosa che accade qui.

Venezia 81: le domande agli attori di “Leopardi il poeta dell’infinito”

La domanda principale che viene rivolta agli attori è al come si costruiscono personaggi in grado di dialogare con pubblico di oggi. Leonardo Maltese, interprete proprio di Leopardi parla di un poeta giovane e per i giovani. Sentiva la bellezza che permea ogni cosa ma non riusciva ad afferrarla, in una profonda difficoltà nella vivere. E molti giovani, tra cui lui stesso, si relazionano con questo sentimento. Cristiano Caccamo parla di come si siano concentrati nel senso d’amore che pervade la vita di Leopardi, lavorando sul sentimento. La serie è effettivamente una serie d’amore, in ogni sua forma. E il lavoro con Sergio Bruni è stato facilissimo e soprattutto emozionante.

Valentina Cervi invece, ha parlato di come la manipolazione sia un altro tema fondamentale nella serie. Quella dei genitori nei confronti di Giacomo Leopardi e in particolare quella della madre, schiava di una mentalità bigotta, vittima di questa dimensione altamente religiosa. Alessio Boni interpreta il padre. Monaldo Leopardi è un padre religioso, cristiano più profondo. Quasi invidioso del talento del figlio che si unisce all’amore viscerale a cui Boni ha cercato di restituire un aspetto moderno, nuovo.

Alessandro Preziosi interpreta Don Carmine, prelato e narratore della storia. Il personaggio si è inserito in una coincidenza della vita dell’attore molto interessante, nel quale ha riscoperto la fede. La serie cerca di raccontare qual è il mistero della vita attraverso il suo personaggio e la religione di allora. Infine, Fausto Russo Alesi interpreta Pietro Giordani, un uomo che viene descritto come disposto a tutto per alimentare il talento, senza invidia e quasi da secondo padre per Leopardi.

Alessandro Libianchi

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