Sean “Diddy” Combs resterà in carcere dopo che mercoledì un giudice ha respinto la proposta del magnate dell’hip-hop di aspettare il processo per traffico di sesso nel lusso della sua villa in Florida invece che in una tetra prigione federale di Brooklyn.
Il giudice distrettuale statunitense Andrew L. Carter ha stabilito che il piano di Combs, che includeva un’offerta di cauzione di 50 milioni di dollari, il monitoraggio GPS e rigide limitazioni alle visite, era “insufficiente” per garantire la sicurezza della comunità e l’integrità del suo caso.
Carter, concordando con i procuratori che si sono battuti per tenere Combs in prigione, ha scoperto che “nessuna condizione o insieme di condizioni” che regolano il suo rilascio potrebbero proteggerlo dal rischio che minacci o danneggi i testimoni, un’accusa centrale nel suo caso.
Gli avvocati di Combs hanno tentato per la seconda volta in pochi giorni di farlo uscire dal Metropolitan Detention Center, dove è trattenuto da quando martedì si è dichiarato non colpevole delle accuse di abusi fisici e sessuali su donne commesse per anni
Ad unirsi alle accuse è stata anche la voce di Dawn Richard, membro del gruppo Danity Kane fondato da Puff Daddy durante un reality su MTV: la donna ha affermato che il rapper l’avrebbe palpeggiata e minacciata, oltre ad aver assistito personalmente ad episodi di efferata violenza contro l’ex compagna Cassie Ventura.
Non solo: secondo gli inquirenti, Puff Daddy avrebbe guidato un’organizzazione criminale tra il 2009 e il 2024. La finalità principale dell’organizzazione, dicono gli atti di accusa, era mettere in piedi delle feste chiamate “freak-offs”, nient’altro che orge in cui donne, a volte anche minorenni, venivano drogate e costrette a sottoporsi a rapporti sessuali registrati in video.
Secondo l’accusa, il rapper avrebbe “abusato, minacciato e costretto donne e altre persone intorno a lui a soddisfare i suoi desideri sessuali, a proteggere la sua reputazione e a nascondere la sua condotta” per decenni, rendendosi colpevole di crimini come “tratta di esseri umani a scopo sessuale, lavoro forzato, rapimento, incendio doloso, corruzione e ostruzione alla giustizia”.
Per questo, lo scorso 16 settembre, Sean Combs è stato arrestato e, pur professandosi innocente, qualora fosse condannato rischierebbe una pena dai 15 anni all’ergastolo.