Una sfilata a Disneyland Paris, due anni di lavoro per un’esperienza magica in tre atti. È ciò che ha fatto Coperni, portando in passerella una delle modelle più ambite al mondo, l’iconica Kylie Jenner. Per il brand le principesse indossavano silhouette sexy con crinoline pastello e le jumpsuits in “jersey tech” che hanno reso celebre il duo di stilisti. In tre atti, ovvero l’infanzia, le principesse, le “cattive”, una rievocazione del passato in uno dei luoghi simbolo per i bambini di tutto il mondo. L’infanzia è stata rievocata attraverso look pieni di spillette e piccoli accessori da indossare sui jeans, mentre le “cattive” hanno sfilato in completi nerissimi, in similpelle con colletti rialzati. E, così dicono, anche l’after party non è stato da meno, facendo ballare anche le principesse più timide.

Arriva la Swipe bag in RapidLiquidPrint di Coperni, la borsa fatta di acqua

Un gel a base d’acqua e una borsa che potrebbe essere ancora più iconica di quella fatta di aria. Grazie a RapidLiquidPrint, l’azienda che ha realizzato l’ultima Swipe bag di Coperni, si realizza una stampa in 3D. Gli oggetti restano morbidi e quasi elastici, come se fossero fatti di acqua. Proprio con loro che il marchio famoso per le innovazioni al limite dell’impossibile ha potuto produrre la Ariel Swipe Bag, un omaggio alla Sirenetta (e da lì l’utilizzo della location Dinseyland Paris). Infatti, la borsa rientra nel progetto più ampio frutto della collaborazione di Coperni con Disneyland Paris, location della sfilata di questa stagione.

Ma come si realizza una borsa del genere? Il materiale utilizzato è silicone riciclato e vulcanizzato al platino. La borsa in sé è stata stampata con un processo innovativo, che prevede l’uso di un gel a base acquosa al cui interno viene stampato l’oggetto. Questo tipo di stampa gli permette quindi di rimanere in un ambiente privo di gravità. Questa tecnica, oltre a minimizzare l’impatto ambientale, permette al silicone di restare morbido e stretch. Non solo: si può indossare immediatamente estratta dal gel.

Marianna Soru

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