Vista l’imminente uscita in sala dell’ultimo film d’animazione DreamWorks “Il robot selvaggio“, che già dal trailer emana energia strappalacrime occupandosi di temi profondi e multigenerazionali, sembrava appropriato fare una lista dei migliori film Dreamworks Animation, dai capolavori mainstream alle chicche poco conosciute o sottovalutate.
I migliori film d’animazione DreamWorks: Shrek
Doveroso iniziare con il film d’animazione Dreamworks per eccellenza: quello che ha superato anche le aspettative del team di creatori, quello che si collega immediatamente alla casa di produzione come il castello di Cenerentola alla Disney. La classifica dei film di Shrek è assolutamente soggettiva perché si tratta di quattro (presto cinque!) opere maestre, per cui è difficile a livelli quasi impossibili fare un ranking (sarebbe un po’ come dover scegliere un figlio preferito). Tuttavia, è forse opinione popolare e condivisa che sia uno dei casi in cui il secondo capitolo è riuscito nell’impresa di superare l’originale, e in generale l’evoluzione della storia nel corso dei film non è mai risultata incoerente o insoddisfacente. Ma aspettiamo il successivo per confermare o ribaltare questa affermazione.
Un orco solitario che capisce di essere meritevole di amore (che troverà in niente di meno che una principessa), che impara a fidarsi degli altri, instaurare amicizie e soprattutto accettare se stesso: commovente no? In Shrek c’è molto più di quanto si possa riassumere in due semplici righe: ci sono amore, amicizia, e soprattutto famiglia (anche il topos di found family è centrale) nonché una bella dose di umorismo e una colonna sonora che rasenta la perfezione. La sua iconicità è impareggiabile e questo lo rende di diritto uno dei migliori film d’animazione Dreamworks (e non solo).
migliori film Dreamworks: Kung Fu Panda
Per un’altra grande casa di produzione i sogni sono desideri, ma questo vale tanto per le principesse quanto per i panda: ci riferiamo chiaramente all’ispirazionale storia di Po, un giovane panda cresciuto con il padre, proprietario di un piccolo ristorante di noodles, che sembrerebbe preparare utilizzando un ingrediente segreto. Lì, Po lavora come cameriere e aiuta in cucina, ma la sua vera passione è il kung fu: difatti coltiva il sogno nascosto di imparare e diventare un grande della disciplina. Destino vuole che durante il torneo per determinare l’identità del futuro Guerriero Dragone, che tutti si aspettano sarà uno dei fenomenali maestri conosciuti come “i Cinque Cicloni”, sia scelto proprio l’improbabile Po. Il panda dovrà allenarsi per dimostrare agli altri, ma più di tutto a se stesso, di essere degno del titolo.
L’ambientazione nell’antica Cina e la caratterizzazione dei personaggi, interamente animali antropomorfi, sono elementi che riescono poi a incantare lo spettatore. Anche in questo caso la storia si sviluppa in più capitoli, su cui si costruisce un franchise enorme e duraturo, che conta anche serie animate e spin-off.
Madagascar
Restando nel mondo animale-antropomorfo che conta numerosi film nonché spin-off a volontà, oltre che hitmaker in quanto teatro della celebre “Mi piace se ti muovi“, questo titolo merita indubbiamente una menzione. Qui troviamo la zebra Marty, il leone Alex, la giraffa Melman e l’ippopotamo Gloria dello zoo di Central Park che, a seguito della fuga di Marty oramai stanco della vita in cattività e allettato dalla prospettiva dell’ambiente esterno, decidono di andare a recuperarlo con l’obiettivo di riportarlo indietro.
Ovviamente non c’è molta libertà per degli animali fuori dal loro habitat che girano per le strade e la metro di New York, infatti – trovato Marty – i quattro vengono subito catturati e imbarcati su una nave diretta in Kenya. Il gruppo finirà invece (non vi diciamo tutto) sulle coste del Madagascar, dove si avventurerà in una realtà e un intero mondo al di fuori delle gabbie, scoprendo (e riscoprendo) la propria vera natura ma dovendo anche fare i conti con i suoi lati più crudeli e selvaggi.
Il principe d’Egitto
Il principe d’Egitto è il racconto animato della storia di Mosè fin da bambino. Sotto il dominio del faraone Seti I, gli ebrei erano schiavi e spesso perseguitati: per salvare suo figlio appena nato, Jocabel lo mette in una cesta e lo affida alla corrente del Nilo, che lo porterà fino al palazzo reale dove sarà accolto dalla regina, che lo chiamerà appunto Mosè e crescerà come suo figlio. Il bambino vive quindi conoscendo solo la realtà della famiglia reale, affiancato da suo fratello Ramses nonché futuro faraone finché, scoperte le sue origini ebraiche, decide di abbandonare quella vita e guidare il suo popolo verso la Terra Promessa. La storia è resa in modo poetico e la musica che l’accompagna sensazionale.
I migliori film della DreamWorks: Spirit – Cavallo selvaggio
Sembrerà ridondanza, ma l’elemento musicale è significativo e assolutamente affinato in moltissimi lavori DreamWorks. Spirit – Cavallo selvaggio ne è l’emblema: il soundtrack curato da Hans Zimmer e Bryan Adams nella versione originale, e da Zucchero nella versione italiana, preannuncia già quanto la musica sia vitale in questo film d’animazione. Soprattutto perché, trattandosi della storia di un cavallo, spesso non ci sono dialoghi ma l’efficacia delle parole è affidata invece ai testi dei brani, capaci di esprimere le sensazioni e il flusso di coscienza dei momenti essenziali.
Ambientato negli Stati Uniti di metà ‘800, il film è la storia di Spirit, uno stallone di mustang e capobranco che viene catturato da alcuni soldati americani. Ad aiutarlo alla libertà e al ricongiungimento con la propria famiglia sarà un giovane ragazzo nativo americano, Piccolo Fiume, che con lui si trovava imprigionato e con il quale stringerà un rapporto che è quanto di più simile all’amicizia.
Sinbad – La leggenda dei sette mari
Se l’intrepido pirata Sinbad avesse ascoltato Reputation di Taylor Swift (in particolare I did something Bad), ci avrebbe forse pensato due volte prima di “fidarsi di una narcisista”. Invece, ammaliato da promesse di ricchezza e da una meravigliosa dea, con una leggera mania di onnipotenza ma vincolata dalla propria parola, Sinbad stringe un patto con Eris, sopracitata dea del caos e della discordia: dovrà portare a termine il furto che già intendeva commettere e consegnarle il Libro della Pace in cambio di lusso infinito.
Tuttavia, da poco ricongiuntosi con il suo amico d’infanzia Proteo nonché principe di Siracusa, Sinbad decide di non rubare più il libro, ma sarà comunque incastrato da Eris che ha assunto le sue sembianze. Per questo atto (incompiuto), il marinaio viene condannato a morte: è solo Proteo a sostenere la sua innocenza, offrendosi al suo posto mentre lo incoraggia a recuperare e portare indietro il libro sequestrato. Un’impresa tortuosa, durante la quale Sinbad dovrà vedersela direttamente con Eris e i suoi mostri, e che ha una scadenza di dieci giorni.
Shark Tale
Tiziano Ferro e Luca Laurenti sono il duo di cui, diciamo la verità, in fondo sapevamo di avere bisogno. Shark Tale, letteralmente racconto dello squalo, è ambientato proprio in acqua. Il protagonista è Oscar, un giovane “pesce pulitore” che lavora in un autolavaggio per balene, il cui sogno è arrivare in cima al reef. Dopo un fraintendimento, Oscar si trova coinvolto nella morte di uno squalo, ma una volta acquisita la fama di “scanna-squali”, decide di non smentire il fatto. In questa bugia troverà la complicità dello squalo vegetariano Lenny, isolato dalla sua famiglia perché diverso, ma si sa che la verità viene sempre a galla, anche negli abissi dell’oceano.
Galline in fuga
A distanza di quasi 25 anni, il tema di Galline in fuga è ancora attualissimo e scottante (il che è anche una testimonianza delle brillanti menti che hanno lavorato alla sua realizzazione), e oggi più che mai ha assunto proporzioni a dir poco preoccupanti. Realizzato in stop-motion, il film è incentrato su un gruppo di galline, sfruttate in modo intensivo per produrre uova dalla mattina alla sera, che decide poi di reagire alle crudeltà e fuggire dall’allevamento degli avidi e maligni Tweedy.
Bee Movie
Gli outsider sono sempre una scelta sicura in casa Dreamworks: questo è anche il caso dell’ape Barry, che si sente fuori posto nel mondo preciso e operativo dell’alveare e non vuole rassegnarsi a quello che sembra essere l’unico ruolo cui le api sono predestinate: produrre miele per tutta la vita. L’incontro con Vanessa (sì, è un rapporto un po’ strano), una fioraia di New York che gli salva la vita, gli permetterà di scoprire una nuova realtà ma anche di rimettere tutto in prospettiva.
Small Soldiers
Se non avete questo film d’animazione in tecnica mista, in realtà possiamo capirvi perché non ha avuto grande fama internazionale, ma forse non possiamo essere amici, a meno che chiaramente non vogliate recuperarlo. Small Soldiers è definibile come un film d’azione per famiglie: immaginate Jason Statham o Mark Wahlberg nelle sembianze di un soldato giocattolo, il maggiore Chip Hazard che, “attivato” per errore da un dipendente di un negozio di giocattoli, inizia una guerra contro i pacifici “Gorgonauti” (mostri alla ricerca della loro terra perduta). Lo scontro tra i due gruppi porterà caos in una tranquilla cittadina dell’Ohio, accompagnato dai brani di Queen, Led Zeppelin e Spice Girls a dare ancora più carica.
Dragon Trainer
Hiccup è un giovane vichingo nonché l’underdog del suo villaggio sull’isola di Berk, luogo con una radicata tradizione di domatori di draghi. Il ragazzo però non è particolarmente abile e la sua gracilità e sensibilità non sono ben accolte, o meglio non capite, in particolar modo da suo padre Stoick, capovillaggio tutto machismo e virilità. A seguito di un attacco, Hiccup riesce a ferire un esemplare di Furia Buia, considerata la specie di drago più pericolosa e rara. Tuttavia una volta trovato il drago, nonostante la voglia di dimostrare il proprio valore alla famiglia e al suo villaggio e diventare un combattente, non riesce a ucciderlo. Tra i due si creerà invece un bellissimo legame, basato su fiducia e comprensione, ma la vera sfida è far capire anche al resto del villaggio quale sia la reale natura di queste creature.
Il gatto con gli stivali
Spin-off che ha come protagonista uno dei personaggi più amati della saga di Shrek, Il gatto con gli stivali porta il pubblico al centro delle avventure che lo hanno reso celebre, prima degli eventi di Shrek. Inizialmente ricercato in quanto ladro fuorilegge, il Gatto si ritrova nella natia San Ricardo dove scopre che due fuorilegge irlandesi, Jack e Jill, sono entrati in possesso dei fagioli magici, in grado di far crescere un’altissima pianta che arriva alla terra dei Giganti e all’Oca D’oro. Il gatto non perde l’occasione di mettere a segno il colpo, ma sarà ostacolato da una gatta ladra, Kitty “Zampe di Velluto” e da vecchi amici d’infanzia.
Il film ha anche un sequel recente: Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, che invece nella timeline di Shrek sembra essere l’ultimo evento (infatti aveva dato un bell’indizio nella scena post-credits). Se non l’avete visto, lo consigliamo assolutamente: ogni personaggio, dai principali ai secondari, ha una storyline incredibile e sviluppata, un cattivo da paura (gioco di parole voluto), vi strapperà certamente qualche lacrima, e con buone probabilità riuscirà a spiazzarvi sul finale (appunto: non spegnete dopo i titoli di coda).
Michelle Quattrocchi
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