Raoul Bova ha raccontato in diverse occasioni aneddoti e curiosità in riferimento ai suoi genitori, Rosa e Giuseppe. Entrambi sono purtroppo passati a miglior vita, a poca distanza l’uno dall’altra, lasciando nel suo cuore una voragine significativa.

“Mio padre era tanto contento che facessi l’attore, mia madre un po’ meno; voleva che continuassi a studiare”. Parlava così Raoul Bova in una vecchia intervista rilasciata per il programma Oggi è un altro giorno, spiegando come diversamente da suo padre Giuseppe, sua madre Rosa quasi voleva per lui un percorso di vita diverso, magari più affine agli studi. Dalle parole citate in precedenza rispetto ad una vecchia intervista per Oggi è un altro giorno, si evince dunque come dei suoi genitori – Rosa e Giuseppe – il padre di Raoul Bova fosse il suo primo fan e tifoso. “Quando c’erano le lettere dei fan mi diceva sempre di scrivergli per ringraziarli… Ci siamo detti ti voglio bene tante volte, soprattutto con gli abbracci. La cosa più importante che mi ha insegnato è ascoltare; parlare un po’ di meno ed ascoltare di più”.

L’attore però – in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – ha spiegato come anche la madre abbia poi accettato il suo percorso diventato la sua prima fan una volta avviata la carriera da attore: “E’ stata una mamma premurosa: era molto attenta all’estetica del figlio, controllava se avevo la barba troppo lunga o troppo corta…”.

Raoul Bova e il forte dolore per i genitori

Era il gennaio 2018 quando è scomparso Giuseppe, padre di Raoul, e novembre 2019 quando è stato colpito dal lutto per la madre Rosa. “Dalla morte dei miei genitori, che sono morti a distanza di un anno l’uno dall’altro, mi sono successe una serie di cose negative”, dice ancora Bova: “Addirittura mi sono rotto una gamba quasi da fermo… Talmente era grande il dolore per la loro morte, che una piccola storta mi ha fatto rompere una tibia. So che può sembrare assurdo, ma è così”. Alla domanda della conduttrice se questo potesse essere legato al fatto che in un anno aveva improvvisamente smesso di essere figlio (a causa della morte dei suoi genitori), ha riconosciuto che il cambiamento lo ha senz’altro segnato: “Io sono diventato padre, ma ero ancora figlio e questa cosa mi dava sicurezza, ma il passaggio a non essere più figlio è un lutto forte, una responsabilità davvero grande. Invece alcune donne, o meglio chi stava con me in quel periodo, non apprezzava il fatto che io fossi ancora “figlio”. Voleva vedere in me proprio l’uomo, il maschio”, dice.