Un crollo ancora peggiore di quello previsto dagli analisti, che puntavano all’11%. Siamo invece al 15% del calo delle vendite per Kering, il gruppo di moda tra i più famosi, proprietari di case come Gucci e Bottega Veneta. L’azienda ha visto crollare le vendite del -17% su base comparabile nel canale delle vendite in proprio, “ancora colpito dal calo del traffico nei negozi”. E la colpa parrebbe essere, come da loro in parte dichiarato, della crisi globale che sta investendo in particolare il mercato asiatico.

Perché Kering è crollato del 15%?

kering © il giornale

L’azienda cerca di analizzare il crollo, ma non nascondendo la probabile gravità della situazione. “Le tendenze per regione stanno peggiorando rispetto al secondo trimestre, in particolare nell’Asia-Pacifico e in Giappone, zone che stanno registrando un rallentamento significativo. L’attività in Nord America e in Europa occidentale registra dei contrasti, variando a seconda del marchio”, ha specificato in un comunicato.

Ci sono comunque dei lati positivi: “Vorrei sottolineare le ottime performance di Bottega Veneta negli Stati Uniti, così come in Europa, dove le prestazioni sono identiche, e ancora migliori se vi aggiungiamo il Medio Oriente. Il suo posizionamento nel segmento dell’alto di gamma lo ha reso più resiliente, ma è anche il risultato di una proposta creativa. Penso che la combinazione di una creatività molto forte con un livello elevatissimo di qualità e realizzazione artigianale del prodotto sia stata accolta molto bene, in particolare nella categoria delle borse, dove il marchio registra una crescita alquanto regolare trimestre dopo trimestre”, come ha precisato la direttrice finanziaria Armelle Poulou.

Come sta andando il fatturato nel mondo per Kering

Per quanto riguarda l’Europa, le vendite sono diminuite dell’11% nel terzo trimestre rispetto al -8% del trimestre precedente. Mentre la zona Asia-Pacifico, che registra un calo delle vendite del 30% tra luglio e settembre rispetto al -25% del secondo trimestre. Le tendenze registrate a Hong Kong, Macao e Taiwan sono in leggero miglioramento. La Cina invece continua a registrare un forte calo. Un terzo della spesa dei cittadini cinesi è infatti avvenuta al di fuori della Cina continentale.

Armelle Poulou sostiene comunque che il lancio di tre nuove borse da Gucci può essere una strategia, ma non ancora sufficiente a compensare il calo. E dice: “Per quanto riguarda l’Asia-Pacifico, la situazione continuerà a peggiorare. È una questione di fiducia dei consumatori”. Il peggioramento spinge l’azienda a riformulare la strategia: razionalizzazione della rete di negozi, e l’obiettivo di chiudere i punti vendita più piccoli e quelli che non si trovano nelle migliori ubicazioni, soprattutto in Asia e Cina.

Marianna Soru

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