Un crollo importante quello di Estée Lauder, negli ultimi giorni centro dell’attenzione del mondo del beauty soprattutto per l’abbandono della nave del suo storico CEO Fabrizio Freda e per la nuova entrata, a gennaio del prossimo anno, di Stéphane de la Faverie. L’azienda ha reso noto un calo dei ricavi​​ del 4% (-5% a valute costanti), a 3,36 miliardi di dollari, nel primo trimestre dell’anno fiscale 2025. Registrata poi una perdita netta di 156 milioni di dollari, rispetto all’utile netto di 31 milioni registrato nell’anno precedente.

Estée Lauder crolla del 4%: quali sono le cause?

Il dato e la previsione per il prossimo trimestre fiscale è stato calcolato per azione e su base comparabile: il gruppo ha realizzato un utile netto di 14 centesimi. Si ottiene dunque un punto di riferimento essenziale per i mercati. Mentre il consensus degli analisti di FactSet stimava 9 centesimi. Freda, nonostante l’imminente abbandono, ha indicato nel comunicato che le sfide da affrontare sono in Asia, in particolare in Cina. Questo perché, a causa della crisi, le zone e le azioni da compiere “sono state più grandi del previsto”.
 
E continua dicendo che “Crediamo che le nuove misure di stimolo dell’economia in Cina rappresentino un potenziale di stabilizzazione nel medio e breve termine e, in definitiva, di crescita per il segmento beauty prestige. In ogni caso, prevediamo ancora cali importanti per il settore nel breve periodo”. Il gruppo si è comunque definito “cautamente ottimista”. Ha quindi deciso di ridurre il dividendo del primo trimestre a 35 centesimi di dollaro, rispetto ai 66 centesimi dell’anno precedente. Questo per “applicare un rapporto più adeguato” e “darsi maggiore flessibilità finanziaria”, necessaria per avviare la propria ripresa.

Marianna Soru

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