A leggere le sue opere, verrebbe naturale immaginarlo, sin da bambino, correre tra i torrioni di un castello della Transilvania, circondato da quell’atmosfera tetra e nebulosa da lui sapientemente descritta. In realtà, Abraham “Bram” Stoker, era irlandese. Nato a Dublino l’8 settembre 1847, è divenuto un punto di riferimento per la letteratura gotica e del terrore, oltre che per essere l’assistente personale dell’attore Henry Irving e il direttore economico del Lyceum Theatre di Londra, di proprietà dello stesso Irving.
Bram viene al mondo a Clontarf, quartiere dublinese situato sulla costa. La sua infanzia è segnata dalla malattia; fino ai sette anni, infatti, è costretto a letto a causa di una malattia, che gli rende impossibile alzarsi e giocare all’aria aperta, come tutti gli altri bambini. Il cagionevole stato di salute influirà enormemente sulla sua attività di scrittore; la resurrezione dei morti e l’eterno riposo, tematiche centrali delle sue opere, si collegano strettamente all’esperienza personale di Stoker, e alla sua fanciullezza perduta. Fortunatamente, crescendo le sue condizioni migliorano nettamente; una guarigione che appare miracolosa persino ai dottori che lo seguono. Affacciandosi per la prima volta ad una vita normale, il giovane Bram diventa un ottimo sportivo e si iscrive all’università. Come lui stesso dirà: «Credo di poter dire che, nella mia persona, rappresento la sintesi dell’educazione universitaria mens sana in corpore sano.»
Bram Stoker: il successo di Dracula
Stoker frequenta il Trinity College, dove studia storia, letteratura e matematica, laureandosi a pieni voti in quest’ultima disciplina. Terminata la sua formazione, lavora come domestico e, a titolo, come giornalista e critico teatrale per il The Evening Mail; per un breve periodo, trova impiego nell’amministrazione pubblica, come suo padre. Alla soglia dei trent’anni, però, incontra l’attore Henry Irving, del quale diviene molto amico, oltre che segretario. Nel 1878 convola a nozze con Florence Balcombe e i due si trasferiscono a Londra, dove gli viene affidata la direzione del Lyceum Theatre di Irving. La confidenza con la star del teatro gli permette di fare la conoscenza di personaggi illustri come James Abbott McNeill Whistler e Sir Arthur Conan Doyle.
Nel mentre, scrive un gran numero di racconti e libri di successo, tra i quali spicca, naturalmente, Dracula, pubblicato nel 1897. Bram trae ispirazione dalle parole del professore ungherese Ármin Vámbéry, che gli racconta la leggenda del principe rumeno Vlad Țepeș Dracul, Vlad III di Valacchia, noto come il Figlio del Demonio. Riprendendo il mito dell’aristocratico vampiro aristocratico, lo trasforma in un conte e lo rende protagonista di un romanzo epistolare. Per la stesura del testo occorrono più di sette anni; Stoker studia a fondo la cultura e la religione dei Balcani, documentandosi su ogni particolare. Dopo aver ottenuto l’approvazione della sua stretta cerchia di persone fidate, lo dà alle stampe, ottenendo dal pubblico un riscontro entusiasta. Bram Stoker muore il 20 aprile 1912 a Londra, e viene sepolto nel cimitero crematorio di Golder Green.
Il racconto ritrovato
Dracula ha ispirato dipinti, pièce teatrali e il celebre film di Francis Ford Coppola, con Gary Oldman, Anthony Hopkins, Winona Ryder e Keanu Reeves. La popolarità del Conte ha legato per sempre il personaggio al suo “padre” letterario, e viceversa. Stoker, tuttavia, è stato un autore prolifico e fondamentale per il filone horror e gotico. Ultimamente, inoltre, un’importante scoperta lo ha riguardato da vicino. Negli archivi della Biblioteca nazionale d’Irlanda, a Dublino, è stato infatti rinvenuto un suo racconto, dimenticato per oltre un secolo, dal titolo Gibbet Hill. A trovarlo, per caso, un farmacista di nome Brian Cleary. Nel 2022, durante un anno sabbatico, aveva iniziato ad andare tutti i giorni in biblioteca, con l’intenzione di scrivere un romanzo su Stoker, di cui è fan. Durante gli studi, era incappato in una pubblicità che citava la novella. Risalendo alla rivista che la conteneva, aveva scoperto anche la storia originale.
Gibbet Hill è ambientato su una collina nel Surrey, a sud-ovest di Londra. Qui, a fine Settecento, un marinaio venne ucciso da tre persone, che furono poi scoperte ed impiccate. Sul rilievo, ancora oggi è presente una pietra commemorativa dell’accaduto, chiamata Sailor’s Stone. L’opera è stata ripubblicata lo scorso ottobre (in Italia con Caravaggio editore) ed è una interessante testimonianza del talento di un autore erroneamente associato solo al famoso vampiro.
Bram Stoker ha vissuto a metà i suoi primi anni, un dolore che ha portato con sé e che ha messo nero su bianco. Un uomo un tempo debole e malato, che è riuscito ad alzarsi e a recuperare il tempo perduto, celebrando la vita, raccontandola anche attraverso la morte.
Federica Checchia
Seguici su Google News