Ninni Bruschetta è sposato dal 1995 con la moglie Assia, un anno dopo il loro primo incontro al Festival di Sorrento. I due hanno due figli, che si chiamano Francesco e Anna.

«Dopo una vita di pigrizia totale, nella quale ho giocato a rugby fino ai 15 anni e poi ho smesso non facendo nulla per altri 23 anni, la mia attività sportiva più interessante è stata per tanto tempo andare a vedere il mio Messina allo stadio. Nel 2000 è cambiato tutto: facevo uno spettacolo al Teatro Stabile dell’Umbria e mi venne un’ernia del disco dovuta alla cattiva alimentazione e al poco movimento. Da lì ho cominciato a giocare a tennis e poi… c’è mia moglie, un’atleta formidabile: la accompagnai a fare la maratona di New York e fu in quel momento che mi appassionai» ha spiegato il suo rapporto con lo sport in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Non sempre lei segue il marito per lavoro: «Lei lavora, quindi non può seguirmi sempre. Alle prime assolute non è quasi mai mancata, mi ha quasi sempre raggiunto. Ma col cinema è diverso». L’attore ha poi parlato della famiglia che hanno costruito insieme: «Abbiamo due figli, ormai grandi. Anna ha quasi 22 anni, Francesco ne ha 20. Lei fa Relazioni internazionali ed è a Genk, sta finendo l’Erasmus. Lui è iscritto in Economia ma secondo me farà cinema perché ne è un grande appassionato».

La carriera di Ninni Bruschetta

La carriera inizia proprio nel mondo del teatro, con la creazione della sua compagnia a risvolto sociale Nutrimenti Terrestri nel 1983. Il suo esordio nel cinema è quattro anni dopo, con la pellicola La gentilezza del tocco. Nel 2001, dopo una serie di film (in media uno ogni 2 anni), arriva a lavorare con Paolo Sorrentino con L’uomo in più nel 2001. Nel 2007 è la volta di Mio fratello è figlio unico, pellicola nota anche per la collaborazione con Riccardo Scamarcio. Nel 2011 partecipa al film Boris – Il film.

Ha recitato in centinaia di spettacoli teatrali (ora è in tournèe con Violante Placido con 1984 di George Orwell), film e serie tv. Ha diretto e messo in scena quarantacinque opere (dal 1993 al 1996 è stato alla guida del Teatro Vittorio Emanuele II di Messina). Ha scritto quattro libri molto apprezzati (l’ultimo, La casa del silenzio, è uscito lo scorso maggio per HarperCollins). Eppure Antonino, detto Ninni, Bruschetta, a 63 anni, per tutti è Duccio. Il cocainomane Duccio Patanè. L’indimenticabile direttore della fotografia di Boris, la serie culto prodotta in quattro stagioni – dal 2007 al 2022.