Il colosso della moda Kering ha stupito il mercato con una manovra e una mossa molto intelligente, o molto rischiosa. Ha infatti emesso obbligazioni per un totale di 750 milioni di euro in un’unica tranche a 10 anni, con cedola del 3,625%. L’emissione di obbligazioni è una strategia di assicurarsi liquidità fresca, in uno scenario economico-finanziario veramente critico per tutto il settore di moda e soprattutto lusso. La mossa deriva anche da un periodo di crisi dovuta alle difficoltà di Gucci, e soprattutto dopo aver sostenuto una serie di spese per recuperarne il debito. Infatti, stando alle stime l’attuale utile operativo di Kering potrebbe essere quasi dimezzato a “soli” 2,5 miliardi di euro nel 2024.
Kering emette azioni in un’unica tranche a 10 anni (per 750 milioni di euro)
Una cifra importante rispetto ai 4,7 miliardi di euro invece del 2023. Ad avvertire questo cambiamento è stata la stessa società. Registrando questo dato come il più basso dal 2016: si tratterebbe del terzo profit warning del 2024 (come osservato da S&P, l’agenzia Standard’s & Poor). Questa stessa agenzia ha assegnato al colosso una valutazione BBB+, facendole fare un vero e proprio downgrade: era infatti un A-. Ed è a un passo dalla categoria BBB, l’ultimo passo prima della categoria speculativa.
Da qui, la mossa di spostare così tante azioni. Stando a quanto comunicato dalla società infatti, la manovra “rientra nell’ambito della gestione attiva della liquidità del gruppo e contribuisce ad aumentarne la flessibilità finanziaria. Inoltre, l’accoglienza molto favorevole di questa offerta da parte degli investitori obbligazionari conferma la fiducia del mercato nella qualità creditizia di Kering”. I dati preoccupanti sono il calo di fatturato del 15%, a 3,7 miliardi di euro, con una diminuzione ancora maggiore di quella stimata dagli analisti. Crollate anche le vendite del -17%: ora sembra sempre più dipendente dalle fluttuazioni geopolitiche e macroeconomiche del pianeta.
Marianna Soru
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