Adesivi contro gli anti-fascisti sono stati attaccati a Pavia su alcune abitazioni. Probabilmente a compiere il gesto sono stati schieramenti di estrema destra. E’ un atto grave di razzismo.
Adesivi con una scritta esplicita compaiono a Pavia: “Qui ci abita un anti-fascista”.
Sono stati attaccati la scorsa notte all’ingresso (sul citofono o direttamente sulla porta) delle abitazioni di diversi attivisti pavesi impegnati contro fascismo e razzismo.
Si presume che gli artefici siano formazioni estremiste destra, in quanto, sono stati utilizzati caratteri utilizzati solitamente da questi schieramenti.
Gli adesivi sembrano rappresentare una specie di “divieto”: compare, infatti, il simbolo della rete anti-fascista, barrato.
Chi lo ha scoperto?
A scoprilo, sono stati proprio oggi gli stessi attivisti. Tra loro, anche alcuni indagati per aver preso parte ad una marcia anti-fascista senza autorizzazione svoltasi nel capoluogo lombardo a novembre.
Tra le abitazioni “marchiate” risultano quella dell’assessore alla cultura Giacomo Palazzo, esponente di LeU, di alcuni attivisti dell’Anpi locale e della Rete Anti-fascista. Sono attualmente in corso accertamenti da parte delle forze dell’ordine di Pavia.
Immediata la reazione del sindaco di Pavia, Massimo De Paoli: “Vi serviranno troppi adesivi per appenderli a tutti i campanelli di Pavia”, ha scritto su Facebook, rivolgendosi agli autori del gesto.
Incredibile come ancora oggi accadano cose del genere… Segni, simboli, finalizzati a “marchiare”, a “discriminare”… Per fortuna molti interventi solidali sono serviti ad attutire questo forte attacco razzista.
Immediata solidarietà è arrivata da Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri (Roma), coordinatore de L’Italia in Comune, il partito dei sindaci nato lo scorso 3 dicembre che raccoglie oltre 400 tra sindaci e amministratori locali di tutta Italia.
Pascucci afferma:
“Quanto accaduto è inaccettabile – dichiara il primo cittadino di Cerveteri – qualcuno ha usato il logo dell’antifascismo quasi come un segno intimidatorio. Ma la nostra Costituzione dichiara che siano una nazione antifascista, ci siamo dovuti sudare la nostra democrazia, il momento più buio della nostra storia è stato quando il fascismo prima e il nazifascismo poi hanno tolto vita, libertà e diritti a tante persone“. “Il movimento politico L’Italia in Comune, aggiunge, esprime una ferma condanna nei confronti dell’ennesimo atto di violenza da parte di chi oggi a Pavia ha riproposto immagini drammatiche con la ghettizzazione degli antifascisti, le cui case sono state marchiate con adesivi vergognoso“.
Il sindaco di Cerveteri ha, inoltre, sfidato gli autori del gesto e ha attaccato un adesivo alla porta del Comune con la scritta “Qui c’è un sindaco antifascista”
A questa iniziativa di ‘automarchiarsi’ ha aderito anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti.
Molte persone hanno reagito all’intimidazione appendendo alle proprie caselle postali un cartello con la scritta: “Signori fascisti, non venite da me, so già da me di essere orgogliosamente antifascista”.

Martina Onorati