Chiamatelo revenge tailoring o semplicemente nostalgia anni 2000, ma la pencil skirt (o gonna a matita) è ufficialmente tornata a dominare feed e passerelle. Dopo anni di silenzio, il capo più elegante (e sottovalutato) del guardaroba è tornato a far parlare di sé, e le fashion girls stanno già riscrivendo le regole su come indossarla.

Ebbene sì, ecco il ritorno delle gonne a matita: come abbinarle e le inspo più cool (da Hailey Bieber a Alexa Chung)

Da Alexa Chung a Hailey Bieber, passando per Kaia Gerber ed Elsa Hosk, tutte concordano su un punto: le gonne a matita stanno meglio con due sole categorie di scarpe. Minimal, ma potentissime.

Un tempo sinonimo di “troppo basic”, oggi le ballerine sono il cuore pulsante del nuovo romanticismo urbano. Alexa Chung le indossa con una pencil skirt in pelle nera e una semplice T-shirt bianca, come se avesse appena rubato qualcosa dal guardaroba di Françoise Hardy e l’avesse remixato con ironia inglese. Il risultato è minimal ma mai piatto: low effort, high impact.

Anche Kaia Gerber interpreta la combo con la leggerezza tipica della Gen Z: gonne in lana grigia, ballerine a tacco micro e un maglione oversize leggermente scivolato sulla spalla. L’effetto è office-core meets downtown LA, perfetto per chi vuole apparire curata ma non costruita. La verità? Le flats del 2025 non tolgono centimetri, aggiungono carisma. Sono la risposta sobria ma ribelle a un mondo che ci ha abituate ai tacchi vertiginosi.

Pointed-Toe Heels — l’arte dell’eleganza tagliente

Poi c’è chi non vuole scegliere tra rigore e glamour. Per loro, la combo vincente resta quella con i tacchi a punta — linee scolpite, energia da passerella e un tocco Y2K boss energy. Elsa Hosk li abbina a gonne longuette color crema e blazer destrutturati; Hailey Bieber li sceglie in versione bianca, con una pencil skirt in pelle e giacca oversize. Entrambe riescono a far sembrare il look da “riunione importante” qualcosa di incredibilmente sexy.

I tacchi appuntiti funzionano perché creano un gioco di proporzioni: slanciano, allungano, ridefiniscono la figura. Sono la controparte più audace del flat-shoe minimalismo, e insieme raccontano una storia di dualità — soft girl vs. boss girl, due anime della stessa estetica contemporanea.