Lo scorso fine settimana si è svolta la quarta edizione dell’ARFestival, la manifestazione nel cuore di Roma, interamente dedicata al fumetto. InfoNerd anche questa volta non poteva mancare, ed ecco quindi il resoconto della nostra fantastica esperienza.

Ci sono fiere del fumetto e comicon che nascono ogni giorno sul suolo italiano, pronte ad attrarre chiunque nella sua vita sia passato almeno una volta di fronte alla locandina di un cinecomic. Ci sono eventi che sventolano con orgoglio la parola “nerd”, raccogliendo persone provenienti dai più disparati e confusionari background, e provocando un affollato vortice di argomenti e passioni, nel quale diventa difficile rimanere a galla.

E poi ci sono quelle manifestazioni capaci di catapultarti nel mondo che pensavi solamente di venire a visitare, immergendoti completamente in ogni aspetto di ciò che si sta celebrando in quel momento.

L’ARF! appartiene inequivocabilmente a quest’ultima categoria.

Tre giorni per scoprire il fumetto in ogni sua incredibile espressione, dove gli amanti di questa complicata ed eclettica arte hanno trovato la libertà di vivere, respirare, imparare e confrontarsi con i grandi nomi che si celano dietro quelle geniali matite.

Di tanti si amano le opere, ma non si conosce nemmeno il viso. Si viene in contatto con frammenti della loro personalità, ma difficilmente li si riconosce in mezzo alla folla. 

Eppure è così che sono stati questi tre giorni: fumettisti, editori ed appassionati, professionisti ed emergenti, amatori e studenti, tutti riuniti in nome dell’amore per il fumetto, in una manifestazione creata con il solo scopo di celebrarne ogni sua forma.

Passando per i vari padiglioni, non si distingueva il visitatore dall’autore, l’editore dal curioso, ma solo un’incredibile energia creativa, che caricava l’aria dell’Ex-Mattatoio di Roma con un’elettricità coinvolgente.

D’altra parte, già muovendo i primi passi all’interno dell Festival, è stato per noi evidente che l’ARF non fosse un evento comune: appena superata la biglietteria ci siamo ritrovati subito nellARFist Galleryla sala dedicata agli autori italiani che pubblicano all’estero, esportando il fumetto Made in Italy nel mondo.

Decine di artisti, dal successo internazionale, riuniti in uno stesso luogo ed intenti a disegnare per chiunque lo desiderasse, condividendo con tutti un pizzico della loro devastante creatività. Passando tra le opere stupefacenti dei fumettisti, dagli stili così diversi, l’ispirazione investiva chiunque indiscriminatamente, sia l’artista affermato che il passante con la bava alla bocca per la meraviglia.

A mente fredda, si può dire senza ombra di dubbio che l’ARFist Gallery sia qualcosa di unico, un regalo immenso, concesso dall’ARF anche quest’anno a tutti quelli che del fumetto ne hanno fatto uno stile di vita.

Come se non bastasse, due mostre d’eccezione adornavano le pareti della Gallery, racchiudendo quell’atmosfera vibrante all’interno di in un perimetro straordinario: l’esposizione dedicata ad Alessandro Barbucci, e quella dedicata a Danijel Zezelj.

La prima ripercorreva la carriera del pioniere dell’euromanga, in un susseguirsi senza sosta di illustrazioni, bozzetti e studi con protagonisti le sue opere più famose: da Witch e Monster Allergy (dei quali è stato co-creatore), alle sue Skydoll ed Ekho, passando per i tipici personaggi Disney.

Uno stile inconfondibile, complesso, ma leggero e sorprendente che ha dato vita ad un genere innovativo e che caratterizza tutta la produzione della “Fabrica” Barbucci.

La seconda invece, omaggiava il genio croato della graphic novel: Black Oxygen, è il titolo della mostra che ci ha fatto ammirare alcuni dei lavori più incredibili di questo artista molto particolare, e considerando il potente nero che caratterizza le sue opere, non poteva esserci un nome più adatto.

Un tratto deciso ed evocativo, spesso ed intenso ci ha dato un assaggio dell’incredibile potere sprigionato dal disegno di Zezelj. Un’esposizione energica ed intensa, da lasciare senza fiato.

Evento d’eccezione è stata però la mostra dedicata al genio eclettico di Andrea Pazienza, della quale ci siamo occupati approfonditamente qui: Trent’anni senza Pazienza.

E’ stata poi la Self ARF!, disposta nel cortile della struttura, a catturare la nostra influenzabile e canonica curiositá. La vetrina delle opere di questi artisti emergenti, schierati l’uno vicino all’altro, nel rispetto di un disegno mentale dal retrogusto bohémien,  ci ha calamitato nel suo vortice di colori e stili variegati. Un atteggiamento propositivo, costruito su sorrisi accoglienti e umile predisposizione, era il collante teso ad accomunare gli esponenti di queste autoproduzioni degne di considerazione. Il risultato, scalfito nella memoria di noi spettatrici, ci suggerisce quel proverbio depotenziato dalle occasioni d’uso: ” chi la dura la vince”. Mai, come in questo caso, usato con una forte cognizione di causa. 

A coronare il contributo prezioso di questo spazio, la mostra dedicata all’autoerotismo. Il tema, trattato dalla creativitá di 12 talenti, si esprimeva sulle pareti del padiglione che lo ospitava. Un’esplosione di colori, forme e scene legate ad una storia, confluenti nella direzione di stimolare lo spirito critico di chi osservava le opere licenziose selezionate.

Tanti, troppi e mai abbastanza gli espositori che scorrevano nella nostra visuale. Alcune case editrici tra le piú note, madri di opere fumettistiche che abbiamo divorato negli anni, si collocavano lungo i corridoi sui quali camminavamo a passo poco spedito e guidato dal classico disorientamento da platea entusiasta. Bao Publishing, Magic Press Edizioni, Noise Press, solo alcuni dei nomi piú influenti e riconoscibili nella rosa di quelli proposti.

Un incontro ravvicinato del terzo tipo, accompagnato da uno spirito che di professionale aveva poco e niente, quello con qualche “big” seguito, adorato e idolatrato da tempo. Michele Rech, noto a tutti come Zerocalcare, ha lasciato un segno della sua incommensurabile (attenzione, modalitá espressiva fortemente influenzata da un amore incondizionato! ndr) presenza, sulle pagine del nostro volume di Macerie Prime. Una dedica ad InfoNerd che, con quella regalataci anche dall’illustrissimo Giacomo Bevilacqua, incide in quell’angolo di memoria esente dallo scorrere del tempo, la nostra indimenticabile partecipazione a questa ultima edizione dell’ARF!. Con l’annuncio, tronfio d’orgoglio impenitente, di potervi regalare presto una esclusiva chiacchierata con Alberto Madrigal, caliamo il sipario sul nostro affettuoso diario di bordo.

 

L’invito sincero e spassionato di fare dell’ARF!, il prossimo anno, la meta del vostro peregrinare, ve lo comunichiamo cosí. Senza riserve.

 

ANTEA RUGGERO
ALESSIA LIO