Oggi viene inaugurato a Milano il colosso irlandese dell’abbigliamento low prince: Primark. E’ situato in via Torino con piani senza barriere architettoniche e un progetto per le donne vittime di violenza.

Primark a Milano dentro la capitale della moda contro la violenza sulle donne

Il simbolo dell’abbigliamento low price apre in via Torino subito dopo le aperture ad Arese e Rozzano. Il brand irlandese è fondato da Arthur Ryan nel 1969 che ha deciso di buttarsi in pieno centro a Milano, la capitale della moda. E’ una vera e propria sfida di alto livello con i propri competitors ma Ryan ha preparato un piano con cura.

Il palazzo era un tempo occupato da Fnac ma Primark ha svolto un piano di ristrutturazione di 90 settimane e da oggi la sede è aperta al pubblico. Ha aperto il proprio negozio con tanto di red carpet in versione azzurra, colore del brand in presenza del sindaco di Milano, Beppe Sala.

Il sindaco commenta dicendo: “Per i grandi marchi avere un proprio store nella nostra città è un valore aggiunto. In questo periodo complesso investire nell’apertura di un nuovo spazio, offrendo opportunità di lavoro, richiede più coraggio e fiducia del solito. Primark merita un caloroso benvenuto”. Fu cosi che Sala accoglie Primark, ma questo benvenuto non finisce qui. Il comune di Milano è gia pronto a fare la prima partnership a sostegno dell’Associazione contro la violenza sulle donne, e darà la possibilità a 30 donne di seguire corsi di formazione e un lavoro.

Primark a Milano “sarà un centro multilingue con un prodotto su quattro eco-sostenibile”

E’ veramente facile prevedere che Primark sarà preso d’assalto visto che, ancora prima dell’inaugurazione, con le vetrine ben allestite, la gente cercava già di entrare. A fare gli onori di casa sarà Luca Ciuffreda, head of Primak per l’Italia. “Qui lavoreranno 250 persone, di cui 68 al primo impiego, di tutte le nazionalità – ha spiegato – sarà un centro multilingue, con un prodotto su quattro eco-sostenibile perché confezionato con cotone organico o con fibre riciclate”.

E’ quindi evidente che Primark ha una strategia e idee ben chiare su ciò che vuole dimostrare, però sorge una domanda: come si giustificano i prezzi cosi bassi con una politica di eco-sostenibilità seria? La risposta è stata questa: “Da più di dieci anni possiamo garantire prezzi bassi perché non facciamo pubblicità, abbiamo ridotto il packaging al minimo, le grucce sono in cartone riciclato e abbiamo un controllo, anche etico, sulla catena di produzione, che spesso è la stessa dei brand del lusso”.

“L’ecosostenibilità ci sta a cuore come l’inclusività”

I valori di questo store sono ben evidenti nelle proprie scelte di marketing, produzione e allestimento del proprio store. Per ricordare la vicinanza all’etica sociale e dall’ecosostenibilità, Primark su tutti e cinque i piani hanno situato dei manifesti che raccontano i loro progetti e impegni per le pari opportunità per le donne, la lotta contro le emissioni nocive e il sostegno che danno a 160 mila agricoltori nel mondo che producono il cotone organico utilizzato per confezionare i jeans del brand. Il manager sottolinea: “Ecosostenibilità ci sta a cuore come l’inclusività” sottolineando come in tutto il palazzo non ci sono barriere architettoniche e persino i bagni sono “all gender toilet”.

Lo store è carico per essere lanciato: sarà aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle 22, sarà dotato di 50 casse con 32 camerini, zone relax e prodotti che oltre agli abiti uomo, donna, bambini, offrirà anche tutto il beauty che non sarà testato su animali, oggetti per case e persino i giocattoli per gli amati cani e gatti. Ci saranno cinque piani destinati alle vendite e gli ultimi 3 avranno una vista panoramica sulla città ospitando il quartiere generale italiano di Primak che per ora conta nel nostro Paese è l’ottavo store ed entro fine anno ne aprirà altri 5, dando lavoro complessivamente a 3.500 persone.

6 Aprile

Valeria Muratori

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