Arriva la mostra Dolce e Gabbana: “Dal Cuore alle Mani: Dolce & Gabbana”, curata da Florence Müller, è la prima retrospettiva dedicata alle opere di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Obiettivo della mostra è quello di ripercorrere i vari aspetti della cultura italiana, forte ispirazione degli stilisti. Come arte, architettura, artigianato, le città e la loro topografia regionale, la musica, ma soprattutto la dolce vita.

Mostra Dolce e Gabbana, il tour

L’anteprima milanese è la prima tappa di un itinerario internazionale, che dal 7 aprile al 31 luglio porterà la mostra in alcuni dei centri culturali più importanti al mondo. A Milano si trova a Palazzo Reale, istituzione da sempre vicina alla storia della moda. Quello che fa l’esposizione è ripercorre il processo creativo del duo stilistico, che da sempre trova ispirazione nella cultura italiana e nell’artigianato di qualità. 
 
Il percorso espositivo è composto da 10 sale tematiche. Che danno spazio al profetto di Florence Müller, già direttrice dell’Union Française des Arts du Costume al Musée des Arts Décoratifs di Parigi e curatrice Moda e Arte Tessile al Denver Art Museum. Ad aprire le sale alcune opere di famosi visual artists, interpretazioni delle creazioni di Dolce & Gabbana firmate Felice Limosani, Obvious Art, Alberto Maria Colombo, Quayola, Vittorio Bonapace e Catelloo.

L’inaugurazione

All’inaugurazione c’erano volti noti, come Demi Moore, Cher, Naomi Campbell, Isabella Rossellini, Lupita Nyong’o, Bianca Balti, Rosie Huntington-Whiteley, Mariacarla Boscono. Insieme per celebrare l’Alta Moda, l’Alta Sartoria e l’Alta Gioielleria, oltre ai 40 anni di carriera di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Che hanno sfilato sul blue carpet presso il museo Palazzo Reale di Milano, presentando una exhibition straordinaria grazie al racconto, in queste 10 sale, della moda e soprattutto del made in Italy.

La mostra è anche l’occasione per celebrare il brand nato nel 1984, da parte delle star amiche della griffe. Ed è stata Isabella Rossellini a fare il discorso inaugurale. «In Italia abbiamo un detto: l’abito non fa il monaco. Ma dò ragione al regista Vittorio de Sica quando l’ha cambiato in I vestiti fanno il monaco. I vestiti sono un linguaggio che noi attori usiamo tutto il tempo per creare i nostri personaggi. E Domenico e Stefano la pensano come Vittorio de Sica: esprimono attraverso i loro vestiti».

Marianna Soru

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