La scoperta archeologica testimonia il ritrovamento a Velia, di resti risalenti alla battaglia di Alalia, la prima grande battaglia navale combattuta nel 540 a.c. Gli archeologi hanno condotto uno scavo del Parco Archeologico di Paestum-Velia, portando alla luce ceramiche e armi riconducibili all’evento consumato nel mare di Sardegna. Il direttore di musei generali Massimo Osanna commenta i ritrovamenti un qualcosa che “accende una nuova luce su questa pagina affascinante della storia antica”.

La scoperta archeologica a Velia narra la prima battaglia navale della storia

La battaglia di Alalia, conosciuta anche come battaglia del mare Sardo, è narrata come la prima battaglia navale della storia combattuta intorno al 540 a.c tra i coloni greci di Focea, emigrati ad Alalia, e l’alleanza militare dei Cartaginesi e degli Etruschi.

Le vicende della battaglia sono state raccontate da Erodoto, da cui apprendiamo la vittoria dei greci sui nemici, avvenuta in quello che veniva definito il mare di Sardegna.
Le flotte sopravvissute nello scontro dovettero allontanarsi da Alalia, raggiunsero così il sud Italia dove fondarono la città nominata in epoca romana Velia, ma eretta sotto il nome di Elea.

Proprio nel sud Italia sono stati infatti rinvenuti dei resti riconducibili a questa antica civiltà e alla battaglia da loro combattuta.
Uno scavo condotto al sito archeologico di Paestum (in Campania) ha infatti portato alla luce armi e ceramiche risalenti allo scontro di Alalia, scoperta che il direttore dei musei Osanna commenta all’agenzia Ansa sostenendo “che accende una nuova luce su questa pagina affascinante della storia antica”.

Anche il ministro della cultura Franceschini ha voluto esplicitare l’importanza dei ritrovamenti e in generale del continuare a condurre studi archeologici. Sottolinea infatti il peso di “continuare a investire con convinzione nella ricerca archeologica che non smette di restituire importanti tasselli della storia del Mediterraneo.

L’inizio degli scavi e i ritrovamenti

Gli scavi nell’acropoli erano iniziati a luglio 2021, quando era stato riesumato un tempio antico di dimensioni notevoli, 18 metri di lunghezza per 7 di larghezza, con una pavimentazione in terra battuta, risalente al  VI secolo a. C.
Secondo gli studi la struttura era dedicata alla dea Atena, e al suo interno sono state ritrovate ceramiche dipinte e armi in bronzo e in ferro, tra cui due elmi in “perfetto stato di conservazione” e “di chiara provenienza etrusca”, stando ai commenti del direttore degli scavi, Francesco Scelza e dal direttore dei musei.

“Sono reliquie offerte ad Athena, con tutta probabilità proprio le spoglie della battaglia di Alalia”, spiega Osanna, aggiungendo come i ritrovamenti dovranno ancora essere ripuliti e studiati, per individuare i dettagli.

Foto: Ansa

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