Achille Empéraire è un pittore francese, autore di numerosi disegni a sanguigna. Pittore dalla vita sfortunata che non è riuscito a ricevere in vita il giusto riconoscimento. La sua carriera, infatti, come la sua vita, fu segnata dalla sfortuna e dalla miseria. Lascia una pittura singolare e scarna, molte sue opere sono andate anche perdute. Oggi è l’anniversario della sua nascita e vogliamo dedicargli un piccolo focus.
Achille Empéraire, una vita di stenti ed una grande passione per il disegno
Achille Empéraire nasce ad Aix-en-Provence il 16 settembre 1829. Un primo lutto lo colpì quando aveva solo undici anni, sua madre morì il 26 settembre 1840. Nonostante la sua grave disgrazia legata alla sua disabilità alla nascita, Empéraire non è esattamente un “artista maledetto”. Suo padre capiva le sue scelte di vita, la sua passione per la pittura. Ad ostacolarlo in qualche modo sarà solo la sua sfortunata situazione economica che spesso lo ridurrà letteralmente alla fame. All’età di quindici anni, comunque, Achille inizia a studiare disegno attraverso delle lezioni private. Nel 1857, la città di Parigi cattura l’interesse dell’artista, che approfondisce la passione del disegno, presso la scuola di Thomas Couture. Il pittore però affronta una grave situazione di ristrettezze economiche, che lo conduce presto alla miseria.
Nel 1861, presso “l’Académie Suisse” di Parigi, Empéraire incontra Paul Cézanne, di dieci anni più piccolo, con cui instaura un legame di amicizia ed artistico. L’amico però non lo influenzerà in alcun modo con il suo stile artistico. Le influenze artistiche di Manet e di Tiziano saranno fondamentali per Empéraire nella sua definizione stilistica.Il suo rapporto con Cézanne non è stato facile. La loro differenza di età e il rispetto che avevano l’uno per l’altro però non portarono mai ad un allontanamento definitivo.
Il Museo del Louvre commissiona finalmente al pittore un lavoro, che gli permette un guadagno di mille franchi, con cui adempie al suo sostentamento ed alla risoluzione di alcuni debiti. Nel 1873, Empéraire torna ad Aix. Nel 1881, grazie all’intercessione di Emile Zola, riesce ad ottenere la carica di membro della “Société libre des Artistes franc̹aises”. Stanco della guerra, perché solo e senza un soldo, e vedendosi spesso rifiutato dai Saloni, i ministeri, i mercanti di colori e le gallerie, Achille Empéraire decise, verso la fine dei cinquant’anni, di tornare definitivamente nella sua città natale. Dal 1882, visse nel ritiro di un piano di un palazzo privato, al 2 di Place des Prêcheurs.
Il pittore francese muore quindi nel suo paese natale, ad Aix-en-Provence, l’8 gennaio 1898 all’età di 67 anni. Di lui Cézanne , diventato suo amico tra alti e bassi, oltre che collega, ci lascia il ritratto intitolato “Achille Empéraire “, che, seduto su un trono, restituisce all’amico quella gloria che in vita non ebbe la fortuna di incontrare.
Un impressionista dallo stile molto personale
L’artista emerge attraverso il tratto di una matita sanguigna, che completa la tela con una pittura intrigante ed originale, con una cura di particolari attenta. Empéraire può essere comunque considerato un pittore impressionista, ma si caratterizza per una predilezione, del tutto personale, alle forme curve dei soggetti e all’atmosfera un po’ “spenta” e cupa dei suoi dipinti. Al contrario di molti impressionisti poi, non è un pittore che predilige la pittura en-plain air. Ci sono dipinti di paesaggi ma oltre a questi l’artista si dedica anche alla pittura di soggetti diversi, come le amazzoni, i nudi di donna e gli studi sul corpo umano.
Vediamo insieme alcuni dei suoi dipinti più famosi.
Ilaria Festa
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