Ada Gobetti, la Resistenza al nazifascismo e il Diario Partigiano

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Di Stefano Delle Cave

Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio tra Francia e Italia nella seconda guerra mondiale. Parleremo di Resistenza, antifascismo e testimonianza. Abbiamo dedicato la puntata di oggi ad una giornalista e scrittrice che ebbe un ruolo attivo nella lotta contro il nazifascismo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi ad Ada Gobetti.

Ada Gobetti, al secolo Ada Prospero, si avvicinò da giovanissima grazie al marito Piero all‘ambiente intellettuale antifascista. Piero Gobetti fu uno dei esuli antifascisti che furono costretti a lasciare il paese continuando però sempre a dare il suo contributo anche all’estero. Mori giovanissimo a causa di scompensi cardiaci aggravati da un brutale pestaggio squadrista. La giovane moglie Ada insieme a suo figlio Paolo continuò il suo cammino antifascista fino ad entrare attivamente nella resistenza partigiana nel 1943 dopo l’occupazione nazista.

Ada Gobetti e la resistenza partigiana

Un passo di Diario partigiano di Ada Gobetti, fonte Culturalpe

Ada Gobetti fu tra i fondatori del partito d’Azione e dei Gruppi di Difesa della Donna. In particolare la giovane torinese prese parte attiva nelle Resistenza nelle brigate partigiane di Giustizia e Libertà arrivando sino al grado di maggiore della IV divisione Gl Stellina. La traduttrice e giornalista coordinò le brigate partigiane in Val di Susa e in Val Germanasca. Per questo dopo la guerra fu insignita della medaglia d’argento al valor militare.

Diario partigiano e il racconto della resistenza

Uno dei più schietti, dei più completi e avvincenti libri sulla Resistenza la cui pulizia e chiarezza lo destinavano anche a un altro scopo e ad altri lettori: e il libro ha finito per trovare i suoi destinatari naturali nei giovani che la Resistenza conoscono in modo distorto”. Queste le parole di Goffredo Fofi nell’introduzione a “Diario partigiano” di Ada Gobetti pubblicato nel 1956. L’ex partigiana decise di scrivere questo libro di memorie su invito di Benedetto Croce. Il grande filosofo confessò alla Gobetti dopo la Liberazione di non aver compreso pienamente cosa la Resistenza fosse stata. Per questo le chiese di pubblicare la sua testimonianza.

Diario partigiano” è cosi il racconto di due anni di Resistenza a partire dal drammatico 10 settembre 1943 e l’arrivo dei tedeschi a Torino. Due anni da cui emerge una vita tesa e pericolosa segnata da imboscate, torture, paura, lacrime e sospiri per essere riusciti a salvarsi ogni singolo giorno. Un periodo vissuto dalla Gobetti facendo missioni anche al limite dell’impossibile come la traversata del Passo dell’Orso a piedi sotto la tormenta insieme al figlio Paolo per prendere contatto con gli alleati. Una lezione di energia e responsabilità con cui la Gobetti fa emergere che la Resistenza non deve essere considerata come un fatto retorico e ormai passato ma sempre vivo.

Stefano Delle Cave