Si chiama Chat, il nuovo servizio di messaggistica istantanea targato Google. Sviluppato per Android, Chat adotterà il Rich Communication Service: un protocollo moderno, con la missione di soppiantare gli sms e distruggere Whatsapp.

Arriva da The Verge la notizia della nuova missione firmata Google. Dopo il flop di Allo, il servizio di messaggistica intelligente sviluppato per Android, Google non si arrende. Installato su oltre due miliardi di dispositivi, Allo non è riuscito a raggiungere i risultati sperati. Sono meno di 50 milioni gli utenti attivi del servizio Google: una minoranza pari al 2,5% del totale. Ma l’insuccesso di Allo non scoraggia il colosso Google, che anzi sembra voler ripartire, imparando dai suoi errori. Si chiama Chat la nuova scommessa di Google, con l’ambizioso compito di rivoluzionare il sistema di messaggistica tramite dispositivi mobili. Google Chat non è soltanto una frecciatina dritta al cuore della Apple e del suo iMessage. Ma un vero e proprio azzardo sul futuro della comunicazione.

Google Chat
(Foto dal web)

Realizzata sul modello del concorrente iMessage, Chat è però molto più di una semplice applicazione di messaggistica per Android. L’intenzione reale di Google è quella di creare un nuovo impero e far convergere operatori telefonici, produttori e sistemi operativi verso un unico sistema universale. Il protocollo prescelto da Google è il RCS, Rich Communication Service. Uno standard moderno in grado di supportare lo scambio di file e contenuti multimediali, esattamente come accade per Telegram, Messenger e Whatsapp. Nulla di veramente nuovo, quindi. Con Chat si potranno inviare foto, video, GIF, e tutti gli altri elementi multimediali che siamo abituati a scambiarci tramite smartphone. L’affare di Google risulta ancor più rischioso dal momento che Chat sta per affacciarsi su un mercato saturo e dominato dalla Facebook Inc. Ma a tutto c’è un prezzo. L’agnello sacrificale di questa rivoluzione dell’esercito Google, non è altro che l’SMS.

Google Chat
(Photo Credits: The Verge)

Sigla di Short Message Serive, secondo Google, l’sms verrebbe definitivamente mandato a casa con l’adozione del protocollo più moderno del Rich Communication Service. Da tempo, il modello testuale degli sms è diventato obsoleto. L’utilizzo di massa di app di messaggistica come Messenger e Whatsapp, ha cambiato il modo in cui le persone si esprimono e comunicano attraverso il ‘cellulare’, ormai super intelligente. Con lo smartphone e le app di messaggistica istantanea, l’SMS è diventato un vezzo da elite, o al massimo una necessità in assenza di connessione. Rispetto al passato, la comunicazione tramite dispositivo mobile è oggi sempre più semplificata e polifunzionale. Al centro c’è l’utente, con le sue inclinazioni e i suoi umori. Supportare la multimedialità, a discapito della testualità, è un modo per accontentare il cliente e semplificargli la vita.

Google Chat
(Screenshot Video Youtube)

Votato al principio della rapidità e della personalizzazione, il nostro modo di esprimerci sul monitor dello smartphone è cambiato notevolmente rispetto al passato. E Google lo sa bene. Le emoticon stilizzate sono state rimpiazzate da emoji e GIF. Il messaggino glissato da selfie e note vocali. Lo squillo, ormai un retaggio degli anni Novanta, è stato rimpiazzato da un bieco like su Facebook e Instagram. Il “copiaincolla” rimpiazzato da chat di gruppo. La cosa triste di tutta questa vicenda è che, probabilmente, nessuno di noi sentirà realmente la mancanza dell’sms. Siamo talmente abituati a non usarlo che la sua assenza non cambierebbe in maniera radicale le nostre vite. Che siano Google e Chat a sferzare questo colpo di grazia non è dato saperlo. Ma una cosa è certa. Pietra miliare di un’epoca, l’SMS sarà presto o tardi una reminiscenza del passato. Un ricordo ammucchiato in cantina insieme a MSN, al nintendo e alla videocassetta.