Dietro una patina colorata e uno stile leggero, Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp nasconde un’insospettabile profondità di gameplay e una rara immediatezza delle meccaniche. Descriverlo in una parola? Niente di più facile: Nintendo. Il titolo torna in vita grazie a un reboot su Switch. In questa recensione vi parlerò di come si può tornare bambini con un titolo originariamente per GBA.
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp: erano gli anni 2000…

…e il nuovo millennio era appena iniziato. L’Euro era entrato ufficialmente in vigore da pochissimi giorni, i Tiromancino ed Eminem si contendevano il top spot dei singoli più ascoltati e il sottoscritto era alle prese con i primi giochi su gameboy color, advance e PS1 (ndr avevo 3 anni nel 2000). Tra i vari Mario Kart Super Circuit, Castlevania: Circle of the Moon e Golden Sun gettò nella mischia uno strano titolo strategico caratterizzato da una grafica coloratissima intitolato Advance Wars. Nonostante non sia una delle serie più celebri e vendute di Nintendo, gli Advance Wars possono ancora contare su una schiera di appassionati che ricordano con affetto i simpatici protagonisti, il colorato design delle unità, ma soprattutto il gameplay strategico molto pulito ed essenziale, ma non per questo banale.
Orange Star vs Blue Moon
L’esercito Orange Star di cui farete parte in Advance Wars deve contrastare l’improvvisa invasione dell’armata rivale Blue Moon, in uno scenario che visti i tempi che corrono potrebbe far venire i brividi sulla schiena. Il tutto però viene raccontato in modo leggero, quasi come se si trattasse di una partita di Risiko in versione Anime. Con l’elemento strategico che la fa da padrone e quello ruolistico che è totalmente assente, l’essere cresciuti a pane e Fire Emblem non aiuterà. Per “snellire” il vostro stile di gioco una breve serie di tutorial permette di assimilare tutte le meccaniche di gioco che poggiano sui dettami cardine del genere e che, incastrate tra loro in vari modi, possono dare vita a molteplici svolgimenti delle missioni che seguiranno.
Il gameplay di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp


Nonostante sia praticamente identico a quello dei giochi originali, il gameplay di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è ancora estremamente fresco e divertente anche a distanza di più di 20 anni. Intelligent Systems, infatti, aveva deciso di spogliare la sua altra serie simbolo, Fire Emblem, e di concentrarsi sulla strategia pura e semplice. Basta leggere la nostra recensione su Engage per notare la differenza.
Il risultato è sempre uno strategico a turni molto classico nel quale ogni giocatore può muovere una sola volta per turno tutte le sue unità su di una scacchiera di dimensioni variabili, ma piuttosto ridotte. Ogni unità ha i suoi punti di forza e le sue debolezze che vanno sfruttati per poter raggiungere l’obiettivo della missione che, la maggior parte dei casi, è quella di eliminare tutti i nemici o conquistare il loro quartier generale.
Il gameplay non si banalizza

È vero che tutte le unità sono identiche tra di loro, ma attraverso un intelligente design delle missioni e delle mappe gli sviluppatori sono stati in grado di mantenere sempre alta l’attenzione e varia l’esperienza, soprattutto in Advance Wars 2: Black Hole Rising. Il primo capitolo, infatti, sembra quasi un grosso prologo, pensato per introdurre gli UC, le unità e le meccaniche di gioco che poi cominceranno a splendere davvero in AW2.
Con il procedere della storia le forze in campo si moltiplicano, così come le possibilità offerte in termini di movimento e di interazione ma il tutto avviene in maniera progressiva e organica, senza essere mai inondati da una quantità soverchiante di cose da fare. Il numero di truppe differenti non diventa mai eccessivo, anzi alcuni potrebbero anche trovarlo fin troppo essenziale, tuttavia a fare la differenza sono le situazioni proposte perché riescono a mantenere sempre alto il livello di “ingaggio” e non oltre la soglia di allerta la difficoltà
Il secondo capitolo apre la strada a nuovi avanzamenti
In Black Hole Rising, si aggiunge un nuovo tipo di carro armato e un paio di edifici inediti, ma non solo. Sono la varietà delle missioni, oltre che l’avanzamento meno lineare della storia, a fare la differenza. Tra battaglie a tempo, condizioni climatiche avverse, nebbia di guerra, missioni nelle quali resistere un certo numero di turni con unità limitate e altre nelle quali penetrare fortezze avversarie ci sarà da divertirsi, anche grazie ad un maggior numero di comandanti da scegliere, ognuno dotato di un potere speciale, qui presente anche in versione potenziata.
La gestione delle risorse, la conquista degli avamposti e la strategia bellica, quindi, renderanno ogni battaglia piuttosto soddisfacente e verso la fine della storia anche complessa. Nel caso in cui siate alla ricerca di una sfida aggiuntiva, terminata la campagna potrete sia affrontare quelle missioni che i bivi vi avevano precluso, sia sbloccare un livello di difficoltà superiore.
Venti anni e non sentirli
Avere di per sé due titoli in un solo pacchetto è qualcosa di notevole, ma si aggiungono le modalità che magari venti anni fa era più complicato attuare. I fanatici del Multiplayer possono ingaggiare sfide in locale con altri 3 comandanti o online 1v1. Classica ciliegina sulla torta è l’editor, anch’esso semplice da utilizzare ma un po’ limitato per quanto riguarda l’estensione delle mappe. Rimane comunque uno strumento ben gradito che promette una quantità futura di contenuti condivisi virtualmente infinita.
Siete alla prima esperienza con Advance Wars Re-Boot Camp?
Non temete, anzi… preparatevi a rimanere molto sorpresi da un titolo (anzi due) capace di risucchiare in un’esperienza di divertimento di una volta, con il divertimento di passare all’amico il controller per farlo vincere, per condividere il gioco quando non si avevano due controller o l’online. Per certi versi ricorda Mario+Rabbids e questi titoli possiedono una miscela profonda e di immediatezza adatta a casual gamer e giocatori accaniti.
Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp| Provato su Switch
- Gameplay Immediato
- Adatto a qualsiasi fetta di giocatori
- Due campagne lunghe e divertenti
- Il gameplay non è invecchiato di un giorno
- L’editor di mappe poteva rendere di più
- Manca Dual Strike, e si sente
Voto: 9.3
Angelo Roberto Di Mauro
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