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Afghanistan: la condizione delle donne nel regime del terrore

Da quando lo scorso agosto i talebani hanno compiuto il colpo di stato che li ha portati al potere, la condizione di vita delle donne in Afghanistan continua inesorabilmente a peggiorare, costrette a sottostare ad un regime del terrore.

Le donne vedono violati i loro diritti, uno dopo l’altro, non potendo accedere all’istruzione e al lavoro. Persino il diritto di spostarsi liberamente è messo a dura prova.

Afghanistan: la crisi dei diritti umani per le donne

La vita delle donne in Afghanistan è cambiata in seguito al colpo di stato dei talebani. Dal 20 settembre 2021 le ragazze afgane che hanno più di 12 anni non possono più frequentare la scuola; per quanto riguarda le università quasi nessuna donna riesce più ad accedervi. Attualmente le alunne possono frequentare alcune scuole della capitale Kabul e delle province di Kunduz, Balkh e Sar-e-Pul, ma la maggior parte, gli istituti restano inaccessibili.

Amnesty International ha denunciato numerosi casi di minacce e intimidazioni nei confronti delle insegnanti e delle studentesse. In molte zone dell’Afghanistan le percentuali di frequenza femminile sono crollate: le famiglie hanno paura. Il diritto allo studio, dopo l’instaurazione del regime talebano, per le donne in Afghanistan non esiste più. In aggiunta la libertà di riunione, di espressione, compresa quella della scelta dell’abbigliamento sono venute a mancare del tutto.

Negli ultimi 12 mesi le donne afgane hanno perso ogni diritto: all’istruzione, al lavoro, alla libertà in ogni sua forma. E se non c’è più la guerra aperta, resta una repressione costante su chiunque si opponga al regime. Questa situazione ha lasciato campo libero a violenze domestiche, matrimoni infantili e forzati, lasciando le donne prive di sostegno e protezione. 

Essere donna oggi in Afghanistan: il regime del terrore

Essere donna oggi in Afghanistan rappresenta un pericolo. Chi commette un’infrazione o sceglie di manifestare diventa vittima di torture, subisce violenze, rischiando all’ordine del giorno un arresto o un rapimento

In tutto l’Afghanistan le donne hanno reagito alla repressione con tantissime proteste. I talebani hanno risposto con intimidazioni, violenza, arresti arbitrari, sparizioni forzate, torture fisiche e psicologiche.

Le donne arrestate per “corruzione morale” sono sottoposte a isolamento, pestaggi e altre forme di tortura e sono detenute in condizioni inumane, in celle sovraffollate e con poco accesso al cibo, all’acqua e, nei mesi invernali, al riscaldamento.

Secondo la testimonianza di Brishna, una studentessa di Kabul, i talebani “se vedono una donna in pubblico senza il bureau o senza il mahram (il tutore maschile) ora può essere arrestata. E in prigione ti aspettano le scariche elettriche”.

Con la guerra che impervia, un governo patriarcale e una condizione di grave povertà, la popolazione dell’Afghanistan è costretta a vivere nel regime del terrore imposto dai talebani.

Quella dell’Afghanistan è una crisi dimenticata che avrebbe bisogno invece della nostra attenzione costante. Proprio per questo motivo Amnesty International Italia ha lanciato la raccolta firme Ragazze e donne afgane: loro sono la rivoluzione! a sostegno delle donne afgane, per il ripristino di tutti i diritti umani che hanno perso.

Francesca Mazzini

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