Afic: Associazione Festival Italiani di Cinema esprime la criticità nel mondo della cultura in seguito al nuovo Dpcm causa Covid-19

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Di Redazione Metropolitan

Le sale cinematografiche in tempo del Covid-19
Le sale cinematografiche in tempo di Covid-19

La decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e del governo di procedere fino a tutto il mese di novembre alla chiusura di cinema, teatri, sale da concerto nonché la sospensione dei festival cinematografici, ci lascia esterrefatti, sorpresi e fortemente critici pur conoscendo il suo impegno a favore della cultura e dei lavoratori dello spettacolo; a dire il vero, colpito in maniera indistinta da queste misure è sicuramente l’intero settore della cultura, trovatosi ancora una volta, a riprogettare all’improvviso il proprio lavoro dicendo addio a mesi di dura fermezza per riportare il pubblico nelle sale come nel caso dell’esperienza di alcuni importanti festival, primo fra tutti la prima grande kermesse della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, condotta dall’attrice e madrina Anna Foglietta, mostrandoci come sia stato un duro banco di prova organizzare ai massimi livelli di sicurezza eventi con migliaia di persone, infatti, l’Afic – Associazione Festival Italiani di Cinema pur condividendo i principi volti a preservare la salute pubblica che hanno informato l’odierno Decreto esprime una forte preoccupazione.

Afic: La lettera aperta al ministro Dario Franceschini e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

In un momento in cui si sta lavorando per una faticosa ripresa, costringere i cinema ad interrompere nuovamente l’attività rischia seriamente di compromettere il futuro di un intero settore; così l’Afic si appella: “Chiediamo un confronto aperto a tutte le categorie per trovare le modalità più idonee per salvaguardare la vita culturale di noi cittadini e un settore altrimenti prossimo all’estinzione.

Rimanendo in attesa di un’eventuale riscontro per l’Afic da parte del Presidente Dario Franceschini e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lasciamo la parola alla poetica Mariangela Gualtieri, la quale ha realizzato in occasione al lockdown per Covid-19, la poesia “Nove marzo duemilaventi“, emozionando l’Italia e gli Italiani, recitata in cerimonia di chiusura della 77′ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, trasmessa in diretta sabato 12 settembre.

“Nove Marzo Duemilaventi”

Queste le emozionanti parole poetiche:

Questo ti voglio dire

ci dovevamo fermare.

Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti

ch’era troppo furioso

il nostro fare. Stare dentro le cose.

Tutti fuori di noi.

Agitare ogni ora – farla fruttare.

Ci dovevamo fermare

e non ci riuscivamo.

Andava fatto insieme.

Rallentare la corsa.

Non c’era sforzo umano

che ci potesse bloccare.

È potente la terra.

Se la materia oscura fosse questo

tenersi insieme di tutto in un ardore

di vita, con la spazzina morte che viene

a equilibrare ogni specie.

Tenerla dentro la misura sua, al posto suo,

guidata. Non siamo noi

che abbiamo fatto il cielo.

https://www.youtube.com/watch?v=yvyXncMb6TM
Mariangela Gualtieri in “Nove Marzo Duemilaventi

Giuliana Aglio