Ahed Tamimi, l’attivista 17enne divenuta simbolo della lotta palestinese contro l’occupazione israeliana, è tornata libera.

Ahed Tamimi, nel 2017, prese a calci e pugni due militari israeliani nel cortile della sua abitazione. La giovane venne arrestata insieme alla madre che aveva ripreso e messo in rete la scena incriminata. Con il patteggiamento ottenne una pena di otto mesi di carcere. Il rilascio in anticipo è giustificato con motivi amministrativi.

Ahed è imputata di cinque casi d’accusa (Photo Credits: theintercept.com)

Insieme alla madre Mariman, anche lei scarcerata, Ahed Tamimi ha raggiunto il suo villaggio di Nabi Saleh, in Cisgiordania, accolta da una folla di sostenitori.

Ahed Tamimi assieme ai suoi famigliari poco dopo la scarcerazione (Photo Credits: www.lastampa.it)

Dalla casa di questo martire io dico: la resistenza continuerà finché la occupazione sarà rimossa“. Sono state le prime parole di Ahed davanti all’abitazione di una vittima delle forze israeliane. “Tutte le prigioniere in carcere sono forti. E ringrazio tutti quanti mi hanno sostenuto mentre io stessa ero incarcerata“.

Ahed Tamimi durante il suo discorso subito dopo la scarcerazione (Photo Credits: www.repubblica.it)

Ahed è cresciuta in una famiglia protagonista delle proteste anti-Israele. Già nel 2012 era stata ripresa mentre agitava il pugno contro soldati israeliani.

Ahed Tamim mentre agita il pugno contro un soldato (Photo Credits: www.sardegnapalestina.org)

Per le sue prodezze, si guadagnò un incontro con il leader turco Erdogan. Secondo il padre, la ragazza vorrebbe studiare legge, proprio per difendere la famiglia e il suo villaggio. 

L’incontro tra Ahed e il Presidente turco Erdogan (Photo Credits: www.basaksehir.bel.tr)

La sua vicenda si è intrecciata negli ultimi giorni a quella dello street artist napoletano di origini olandesi, Jorit Agoch, arrestato dalla polizia israeliana mentre realizzava a Betlemme, sul muro di separazione tra Cisgiordania e Israele, un murales che ritrae la giovane attivista palestinese. Con lui, fermati un altro italiano e un palestinese.

Il murales a Betlemme (Photo Credits: www.lastampa.it)

Dicono le autorità israeliane: “I tre avevano il volto coperto e disegnavano illegalmente sul muro. Quando agenti della Guardia di frontiera hanno agito per fermarli, hanno tentato la fuga con un veicolo”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha sottolineato: “Non potrà mai essere un torto raffigurare il bel volto di una giovane eroina palestinese”.

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris (Photo Credits: www.minformo.com)

E dichiara:Il torto è invece averla voluta prigioniera, aver costruito quel muro che separa popoli e crea ingiustizie”.

Patrizia Cicconi