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Settembre 8, 2024, domenica

Albania, polizia uccide 25enne: accese proteste e dimissioni di un ministro

È successo in Albania: un agente di polizia ha ucciso un ragazzo di 25 anni che non si è fermato all’alt. Sono conseguentemente esplose numerose proteste: da 48 ore i manifestanti riempiono le strade. Il ministro dell’Interno si è dimesso.

In Albania la polizia ha ucciso un 25enne che non si è fermato all’alt

A Tirana, in Albania, lo scorso martedì, un giovane di 25 anni, Klodjan Rasha, è stato freddato dalla polizia nei pressi della propria abitazione. Un agente, nel tentativo di far rispettare il coprifuoco per contenere la diffusione dei contagi da Coronavirus, gli ha imposto di fermarsi; il ragazzo, però, non ha eseguito l’ordine. Il poliziotto, quindi, convinto che fosse armato, ha aperto il fuoco, uccidendolo.

“Voglio sapere perché mio fratello è stato ucciso”

Dopo l’omicidio, Sibora, la sorella della giovane vittima ha dichiarato ad Euronews Albania che il fratello non aveva armi con sé: era uscito soltanto per andarsi a comprare le sigarette. La ragazza, quindi, dubita del movente dichiarato dall’agente di polizia che ha sparato. “Voglio sapere perché mio fratello è stato ucciso”, dichiara.

Le dimissioni del ministro dell’Interno

In seguito all’accaduto, sono iniziate le proteste, piuttosto accese, che sono durate per ben 48 ore. I manifestanti hanno gridato per strada senza tregua contro l’abuso di potere e la violenza della polizia. Così, come conseguenza ai due giorni di tumulti, il ministro dell’Interno Sander Lleshaj ha rassegnato le proprie dimissioni. Lo ha annunciato il premier albanese Edi Rama, dichiarando: “Sono fiero dell’alto senso di responsabilità civile dimostrato dal ministro, il quale non è né direttamente né indirettamente colpevole di questo episodio tragico”. In più, pur restando dalla parte della polizia, il premier ha affermato che, dato che il 25enne “è stato ucciso da una forza dello Stato, spetta allo Stato chiedere scusa e fare piena luca sulla vicenda e punire l’autore”. Intanto, però, le proteste continuano.

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Francesca Simone

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