Alberto Angela, il grandioso promotore della cultura in Italia

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Di Elisa Adamo

Alberto Angela, noto divulgatore, paleontologo, scrittore, giornalista e conduttore televisivo, nasce a Parigi l’8 aprile 1962, oggi compie 61 anni. Cogliamo l’occasione del suo compleanno per accompagnare il lettore per mano lungo i meandri della sua straordinaria carriera, allo stesso modo in cui Alberto ci guida come un mentore zelante e paziente lungo il cammino della vita e della conoscenza illustrandoci di volta in volta i racconti che si celano inaspettatamente in ogni luogo. Alberto ci rimembra che ogni oggetto è custode di una storia e che ognuna è degna, senza discriminazioni, di essere raccontata.

Accenni biografici e la formazione di Alberto Angela

Alberto Angela la moglie ed i figli
Alberto Angela – ph credits Wikipedia

Alberto Angela nasce a Parigi il 1962 figlio di Margherita Pastore, ex ballerina della Scala di Milano e di Piero Angela, celebre divulgatore scientifico e decano italiano. Viene alla luce a Parigi, in quanto suo padre Piero lavora lì come corrispondente giornalistico del TG1. Fin da bambino mostra una curiosità e una sete di sapere fuori dal comune, che vengono appagati solo attraverso lo studio e i viaggi che compie sempre in compagnia del suo beneamato padre. Il contatto con altre culture e realtà diverse da quelle familiari hanno contribuito ad alimentare il suo spirito cosmopolita e aperto verso il nuovo. La sua formazione avviene a Parigi e dopo aver conseguito il diploma si iscrive alla facoltà di Scienze Naturali presso l’Università La Sapienza di Roma.

Le sue doti trovano espressione nei risultati scolastici e universitari che si concludono con 110 e lode e un premio per la sua tesi, che in seguito è stata resa pubblica. Terminati gli studi presta servizio di leva nel Corpo nazionale dei vigile del fuoco presso il Comando di Torino. La sua propensione verso gli studi e il suo desiderio di conoscere sempre più lo spingono a frequentare disparati corsi di specializzazione in prestigiose università degli Stati Uniti d’America come Havard, Columbia University e UCLA. Qui ha la possibilità di approfondire materie come la paleontologia e la paleoantropologia. Alberto Angela, inoltre, è poliglotta e parla correntemente ben 5 lingue: italiano, francese, inglese, swahili e curdo. Nel corso della sua vita ha ricevuto 3 lauree honoris causa.

L’attività di ricerca in campo paleoantropologico e paleontologico

Prima di dedicarsi all’attività di divulgatore scientifico, Alberto Angela lavora come paleontologo. Infatti, per bene oltre un decennio si impegna in scavi e ricerche sul campo. Negli anni’80 viaggia tra Africa e Asia e partecipa a spedizioni che hanno come scopo la ricerca di resti fossili di antenati dell’uomo. Giunge ad una significativa scoperta nel 1986, quando partecipa ad una spedizione e allo scavo nella Gola di Olduvai. Qui vengono ritrovati dei resti fossili di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa.

I resti consentono di dedurre che si tratta di una forma molto antica del genere Homo in grado ancora di salire sugli alberi. Nel 1991 in Mongolia presso il deserto del Gobi si impegna anche nella ricerca di resti di dinosauri e di mammiferi primitivi. Nello stesso anno in Etiopia Alberto Angela insieme ad a un gruppo di ricercatori resta vittima di un’imboscata tesa da tribù locali bellicose dalla quale fortunatamente Alberto esce del tutto illeso.

Gli esordi di Alberto Angela come divulgatore scientifico

Alla carriera di paleontologo fa seguito nel 1990 l’attività per la quale è più conosciuto: divulgatore scientifico in televisione. In quest’ambito compie servizi e riprese in giro per il mondo. Il suo scopo è quello di stimolare la curiosità del prossimo, in particolar modo dei più giovani per far accrescere in loro la brama di sapere. È in loro che Alberto, al pari del padre, ripone le sue speranze per il futuro, in quanto costoro saranno a capo della nostra società. Nei suoi programmi lo vediamo camminare tra le rovine dei siti archeologici e paleontologici, santuari naturalistici e centri di ricerca con una leggiadria che trasmette sicurezza e tranquillità. È qui che illustra come ad un suo caro amico con chiarezza, limpidezza e capacità di coinvolgimento la storia che ogni piccola pietra, oggetto o una semplice strada nasconde all’occhio poco attento.

Alberto Angela assume le vesti di un padre premuroso, spoglio di presunzione e tracotanza, che guida i suoi milioni di figli verso il cammino della conoscenza, sollecitando le loro menti. Ci consente di porre uno sguardo approfondito lì dove i nostri occhi non si soffermerebbero, ma guarderebbero rapidamente senza capire, senza interrogarsi. Alberto, invece, ci invita a fermarci prima di andare avanti, a scrutare con occhi spalancati la storia che ogni piccola cosa custodisce e che non tiene stretta per sé, ma è desiderosa di essere appresa da orecchie smaniose e bramose di ascoltare i racconti che si celano in ogni dove. La sua umanità e gentilezza trapelano quando ci racconta di etnie e culture diverse dalle nostre, a cui non guarda mai con diffidenza, ma con un cuore desideroso di confrontarsi per apprendere e mai per giudicare.

I programmi televisivi

Fin dal principio Alberto Angela ottiene grandi riscontri da parte del pubblico con lo accoglie con benevolenza e plausi. Inizia a lavorare come conduttore per la Televisione Svizzera Italiana, subito dopo un’intervista in cui emergono le sue capacità comunicative e oratorie. Nel 1990 per questa emittente realizza, scrive e conduce il programma Albatros: una serie costituita da 12 puntate di divulgazione scientifica. Essa in seguito viene trasmessa anche in Italia su Telemontecarlo e sancisce il successo nella sua madre patria. Nel 1989 lavora come autore per la Rai e scrive 2 documentari ambientati nelle savane del Serengeti. Nel 1993 con il padre Piero idea e scrive il programma televisivo Il pianeta dei dinosauri andato in onda su Rai 1.

Alberto realizza i suoi interventi sui vari siti paleontologici anche in francese e in inglese, con lo scopo di poter garantire le vendite del programma anche all’estero. Lavora per Rai 1 come autore anche per i noti programmi Superquark, Speciale Superquark ( spin-off di Quark) e Viaggio nel cosmo. Per Superquark realizza un servizio televisivo nella più grande tomba mai vista: la KV5 della Valle dei Re. La tomba costruita per volontà di Ramses II per i suoi figli è costituita da un labirinto di stanze e corridoi. Per il medesimo programma Alberto Angela insieme alla sua troupe gira in Antartide a circa 30 gradi sotto lo zero. Questo dimostra come il divulgatore scientifico sia pronto ad affrontare anche le intemperie e le condizioni più avverse in nome del sapere.

Passaggio da Nord Ovest e Ulisse

Dal 1997 lavora come ideatore e conduttore del programma di Rai 1 Passaggio da Nord Ovest. In esso Alberto affronta disparante tematiche che spaziano dall’antropologia, all’archeologia, viaggi, scoperte, avventura, sport estremi, storia, cultura e scienza. Nel 2015 è stato ideato lo spin-off Passaggio a Nord-Ovest DOC e nel 2020 viene mandato in onda in seconda serata. Lavora anche come commentatore per la serie di documentari incentrata sui grandi felini africani Big Cat Diary, girata nel 1998 in Kenya, nella riserva di Masai Mara. Per il Museo di storia naturale di New York presta la sua voce come narratore per un filmato prodotto con tecnologie di realtà virtuale, basato sull’esplorazione dell’universo.

Dal 2000 è autore con il padre e conduttore del suo celebre programma Ulisse-Il piacere della scoperta. Esso va in onda inizialmente su RAI 3 e poi diventa nel 2018 una proposta di punta del primo canale della tv pubblica. La prima edizione vince il Premio Flaiano per la televisione. Nel febbraio del 2002 Alberto Angela vive uno spiacevole evento. Ai confini tra l’Algeria e il Niger, dove si trova per girare una puntata di Ulisse, viene sequestrato insieme ai membri della sua troupe per 15 ore durante le quali subisce torture. Dal 2015 cura e presenta la serie di documentari sulla storia dell’arte Stanotte a… e dal 2018 la trasmissione Meraviglie.

Nel settembre 2020 Ulisse torna in tv con 4 nuove puntate girate nel post-lockdow, altre 4 vanno in onda nel 2021. Il programma riscote un successo di massa. L’appuntamento alla scoperta del mondo è atteso con trepidazione dai suoi telespettatori, vissuto come un momento per distaccarsi dalle preoccupazioni della propria vita per immergersi e trasvolare nelle meraviglie del mondo e della storia. Un momento magico da condividere con i propri familiari nel tepore della propria casa.

Alberto Angela giornalista e scrittore di libri

La sua attività di divulgatore non si limita solo alla televisione. Lavora anche come giornalista pubblicista per diversi periodici e quotidiani come La Stampa, Airone, Epoca e La Voce. Alberto Angela si diletta anche come scrittore di libri di divulgazione scientifica insieme al padre per citarne alcuni: La straordinaria storia di una vita che nasce. Nove mesi nel ventre materno, Viaggio nel cosmo. Nel 2007 con Mondadori pubblica Una giornata nell’Antica Roma, che diventa un best seller. Il libro analizza particolari momenti della vita quotidiana degli antichi romani ai tempi del Principato di Traiano. A quest’opera fa seguito Impero. Viaggio nell’Impero di Roma seguendo una moneta e infine Amore e sesso nell’antica Roma.

La trilogia di Nerone

Nel 2020 torna a parlare dell’antica Roma con un’altra trilogia di romanzi. Nel primo L’ultimo giorno di Roma Alberto narra dell’incendio avvenuto a Roma il 64 d.C.. In esso l’autore descrive, in maniera verosimile, cosa è avvenuto l’ultimo giorno prima che le fiamme scatenino la sua furia e la città cambi totalmente volto. Nel secondo L’inferno su Roma Alberto spiega come nasce e si diffonde il fuoco che si propaga per ben 9 giorni. Analizza le modalità di contenimento adottate per ridurre gli inevitabili danni. E infine nel terzo libro pubblicato nel 2022 Nerone. La rinascita di Roma e il tramonto dell’imperatore siamo all’indomani dell’incendio e scopriamo le terribili conseguenze che esso ha determinato cambiando il corso della storia di Roma per sempre.

Insomma Alberto è fonte di speranza per coloro che credono ancora che la cultura possa cambiare in meglio il mondo in cui viviamo. Si distingue dalla massa, perché con umiltà pone a disposizione del prossimo tutto ciò che ha appreso. E noi oggi non possiamo che augurargli il meglio e ringraziarlo per il suo grande contribuito. È straordinario osservare come anche i più giovani siano spinti attraverso i suoi programmi e libri ad approfondire le tematiche trattate. I suoi programmi sono molto di più di una mera trasmissione televisiva, sono un momento di unione e condivisione, in cui ciascuno diventa una parte del tutto e in quelle poche ore Alberto ci consente di non sentirci più soli.

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Elisa Adamo