Aldo Fabrizi ha avuto sempre al suo fianco la cantante di varietà Beatrice Rocchi, altimenti nota come Reginella. Con lei ha avuto due figli gemelli, Massimo e Wilma. Il rapporto tra i coniugi non è stato sempre facile, anche a causa dei tradimenti di Aldo. Resta vedovo nel 1981, quando muore la moglie. Il figlio Massimo ha scritto un libro, pubblicato nel 2007, che racconta del rapporto tra lui e il padre e rivela dei retroscena inediti sulla vita della famiglia Fabrizi. In “Aldo Fabrizi, mio padre“, non emerge la bonaria figura alla quale siamo abituati pensando a Aldo Fabrizi, ma anche la figura di un uomo severo e ombroso. Nel libro si dice anche come Aldo Fabrizi sia stato sempre un grande critico nei confronti dei suoi colleghi, attori e registi. Ad esempio è famoso il suo rapporto molto difficile sul set con Anna Magnani.

Aldo Fabrizi non è l’unico ad aver intrapreso la carriera cinematografica in famiglia. Infatti la sorella Elena, nota come Sora Lella, è stata anche lei un’attrice che ha lavorato in film molto importanti. Ricordata da molti nella sua performance in “Bianco, rosso e Verdone” nel quale interpreta la vispa nonna Teresa. Famosa è anche la sua trattoria a Roma, gestita oggi dai nipoti.

«Simbolo della bonarietà romana». Su qualunque biografia di Aldo Fabrizi questa definizione non manca mai. E come altro etichettare il don Morosini di Roma città aperta, l’indimenticabile Mastro Titta, boia sentimentale di Rugantino. La maschera immortale dell’attore romano, anche quando s’ingrugna nell’atteggiamento severo della guardia che rimbrotta il ladruncolo Totò, sprizza bonomia da tutti i pori. «Ma dde che?», direbbero nella capitale. A dare retta al libro di memorie («Aldo Fabrizi, mio padre», ed. Gremese) scritto da Massimo Fabrizi, uno dei due figli dell’attore, emerge un ritratto intimissimo che rivela un personaggio completamente diverso: un istrione, sempre pronto alla battuta acuta, ma anche un uomo egocentrico, severo e dispotico con chi gli sta vicino. Al punto da imporre la sua legge in casa anche dopo aver abbandonato il tetto coniugale, dopo che la moglie aveva scoperto una sua tresca con la cantante Lisetta Nava.

Massimo Fabrizi, il figlio avuto dall’unione con Beatrice Rocchi, cantante di varietà molto nota negli anni venti, subì un grave incidente domestico. L’uomo fu bruciato vivo da una stufa divampata nella sua abitazione. Un tragico episodio che ha rischiato di gettare un clima di terrore nel mondo del cinema. L’uomo fu così ricoverato in ospedale riportando ustioni di 3° e 2° grado. Ma non è stato questo a stroncargli la vita. Massimo è morto per la stessa causa del padre. La vita dei due grandi esponenti del mondo del cinema si è conclusa per colpa di un’insufficienza cardiaca.

Massimo era un compositore, musicista e poeta e la sua morte ha gettato un velo di tristezza su tutto il suo pubblico, la sua Roma e il mondo dello spettacolo. Purtroppo quelle gravi ustioni non aiutarono il corso della sua vita sino ad arrivare al tragico epilogo. Massimo nel 2007 aveva scritto un libro che racconta il rapporto tra lui e il padre e dei retroscena inediti sulla loro vita privata dal titolo “Aldo Fabrizi, mio padre”. Due importanti uomini del mondo dello spettacolo che adesso vegliano su di noi.