Alessandra Mion è la moglie di Ernst Knam, dal loro amore sono nati quattro splendidi figli: Claudius, Carlos, Anna e Giorgio. Un grande amore quello nato tra i due che si sono incontrati grazie al lavoro. A rivelarlo è stata proprio la compagna di vita durante una intervista doppia rilasciata a elle.com: “era il 2009, lavoravo per la casa editrice Skirà ed ero totalmente estranea al mondo del food, non conoscevo lui e nemmeno il suo negozio. Ci siamo incontrati a una cena, organizzata dalla mia migliore amica convinta che fosse l’uomo della mia vita – non so proprio perché, se non per il fatto che amo la creatività e i dolci…”. Parlando poi della fama del marito, tra i pasticceri più amati in Italia e nel mondo, la donna ha detto: “gli invidio enso la genialità – non dico nemmeno il talento o il palato, sarebbe scontato. E la dinamicità: sembra non si stanchi mai, è un circuito continuo…io non ho quella energia!
Alessandra Mion, chi è la moglie Ernst Knam
L’incontro ha cambiato la vita di entrambi non solo dal punto di vista emotivo, visto che hanno costruito una bellissima famiglia, ma anche lavorativo. La Mion, infatti, senza girarci intorno ha rivelato: “da quanto stiamo insieme siamo diventati più creativi. Sono diventata creativa a modo mio. Non sono veloce e non ho la stessa quantità di idee che ha lui, ma ne produco anch’io. Ernst è un vulcano, in continua eruzione – il mio contributo è dare a questo flusso travolgente una direzione”
La donna non nasconde però che il marito ha un grande difetto: “essere positivi va bene, ma lui esagera. A volte è così al di sopra della realtà da sembrare leggero, superficiale; è così fiducioso delle situazioni, delle persone da rasentare l’ingenuità. Non mi sento pessimista, semmai realista: esamino i fatti, cerco di prevedere la soluzione nel caso qualcosa andasse male. Preferisco pensarci prima che dopo”.
“La mia era una vita molto semplice – racconta Alessandra Mion – lavoravo per la casa editrice Skirà. Dopo aver studiato Giurisprudenza ho iniziato a lavorare dove c’era anche mio padre. Sono passata per tutti i reparti, dal commerciale, alla redazione fino all’ufficio iconografico. Era la parte che mi piaceva di più, nei diversi reparti ho potuto vedere come funzionava un’impresa, la casa editrice”. Un’esperienza multiforme che nel tempo le sarebbe tornata utile, anche se allora ancora non lo immaginava. Non golosissima, golosa al punto giusto, “non conoscevo nemmeno la sua pasticceria – intendendo quella di Knam – andavo alla pasticceria Marchesi (a Milano). Poi nel 2009 un’amica mi disse che aveva trovato l’uomo della mia vita e voleva presentarmelo, ma non credevo a queste cose!”. Con questo sano scetticismo, Alessandra a giugno si ritrovò a una cena con Ernst e lo stesso mese dell’anno dopo convolavano a nozze. Pur non credendoci, i colpi di fulmine evidentemente esistono.