Alessandro Preziosi racconta Vincent Van Gogh

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Di Redazione Metropolitan

Alessandro Preziosi interpreta il pittore con lo spettacolo “Vincent Van Gogh. L’odore assordante del bianco scritto da Stefano Massini, diretto da Alessandro Maggi e presentato al Festival di Spoleto. In scena al Teatro Vascello di Roma fino al 1° dicembre. Ecco la nostra intervista. L’attore napoletano porta il “mistero Van Gogh” attraverso la sinestesia dell’ “odore assordante del bianco” che accosta olfatto, udito e vista.

È il 1889 e l’unico desiderio di Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul de Manson. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare… Come può vivere un grande pittore in un luogo dove non c’è altro colore che il bianco? Attraverso l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, lo spettacolo è una sorta di thriller psicologico attorno al tema della creatività artistica.

Il serrato dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista e ne rivela gli aspetti più reconditi.

Credits: Ufficio Stampa Teatro Vascello

MM: Rispetto ai tuoi personaggi precedenti, nella maggior parte letterari, cosa c’è di diverso nell’interpretare Vincent Van Gogh?

A.P. : “La contemporaneità. Chiaro che esiste una letteratura europea contemporanea soprattutto di teatro. Noi abbiamo scelto un testo di Stefano Massini proprio per poter modificare passo, registro e codice. La differenza è enorme nella misura in cui tutta l’impostazione cambia, ovvero dall’allestimento alla recitazione. Soprattutto non hai più il paracadute della letteratura o di una storia che si conosce già. Invece parlare di Van Gogh, parlare di una persona che è riconosciuta nella sua forza, anche fragile, la sua forza indolore e la sua forza di disperazione, per me, ha lo scopo, in questo spettacolo, di approfondire questo argomento e far capire che la fragilità è una forza nella misura in cui fa parte dell’essere umano e quindi la sua accettazione ne rappresenta una grande forza.”

MM: Siamo nell’epoca delle serie tv; perché non ne trae una da questo spettacolo?

A.P:[ride] Ma speriamo che me la propongano! Possiamo fare che le prime tre puntate le interpreto io e le altre tre, invece, Willem Dafoe (recentemente è uscito un film dove interpreta Vincent Van Gogh, ndr). Poi fanno fare a Roberto Herlitzka l’ultima parte e sarebbe un’ottima idea. Credo che sarebbe un omaggio importante e, secondo me, molto affascinante.”

MM: In questo testo teatrale è pesente un messaggio che vuole far arrivare al pubblico?

A.P.: “L’ingiustizia rispetto al fatto che una determinata arte totalmente priva di interesse fosse più importante di quella di Van Gogh, o il fatto di essere recluso in un ospedale dove le prepotenze nei confronti del paziente erano all’ordine del giorno. L’ingiustizia di non essere capito. Credo che la cosa più importante che questo testo ribadisce con grande forza è il fatto che nessuno riuscisse a comprenderlo.”

Credits: Ufficio Stampa Teatro Vascello

Così i biglietti

Dal 26 novembre al 1° dicembre 2019

Intero 25 € | Ridotto under 65 18 € | Ridotto under 26 e convenzioni 15 €

Per tutte le altre informazioni consultare il sito del Teatro Vascello.

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