Alex Schwazer, chi è la mamma Maria Luisa Brunner: “Ho avuto paura”

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Di Redazione Gossip

L’assoluzione di Alex Schwazer in merito alla vicenda doping, con il marciatore che secondo il Gip fu incastrato in una sempre più probabile manipolazione delle provette, è stata accolta dalla mamma Maria Luisa Brunner con “un immenso sollievo“. Intervistata dal Corriere dell’Alto Adige, la donna parla della “fine di un incubo” iniziato nel 2012, con il primo scandalo per doping – in quel caso Schwazer confessò – e proseguito nel 2016 con “accuse infamanti che lo hanno distrutto“.

Come ha reagito Alex dopo l’assoluzione? La signora Brunner racconta: “Mi sembra più sereno: sapeva di essere innocente, non ha mai pensato che potesse finire diversamente. Però non festeggiamo, è solo stata ripristinata la verità. (…) È stato bruttissimo. Vedere il proprio figlio distrutto è indescrivibile. Ma ultimamente si allena, segue altri atleti, si tiene impegnato“. Ripercorrendo la parabola del figlio nel mondo dell’atletica, quello di mamma Maria Luisa è un bilancio amaro: “Era felicissimo nel suo ambiente, quello che è successo era impossibile da prevedere. Lo sport gli ha dato tanto e poi gli ha tolto tutto, anche la gioia di vivere e la forza di combattere. Hanno distrutto il suo sogno, l’hanno rovinato: era innocente e l’hanno colpito. Queste ferite non guariranno mai

Secondo la mamma di Alex Schwazer, il figlio è stato “colpito basso e gli hanno fatto male. In questi nove anni ha toccato abissi di disperazione indescrivibili“. La donna è convinta che l’amore con Carolina Kostner sia finito proprio per queste vicende: “Sicuramente è finita a causa del primo scandalo. Non ce la facevano più e capisco che Carolina non abbia più avuto la forza: era una campionessa, scoprire che lo sport poteva essere spietato deve essere stato un trauma. Ora comunque ha un compagno e sono molto contenta per lei; Alex si è sposato e ha una bella famiglia. La vita va avanti“. La famiglia però non ha mai creduto che Schwazer fosse cascato nuovamente nella trappola del doping come alla vigilia delle Olimpiadi di Londra: “Mai. Sapevo che volevano rovinarlo. Nel 2012 aveva ammesso le sue responsabilità e aveva pagato per i suoi errori: il capitolo era chiuso, aveva giurato “mai più”, quella storia aveva fatto troppo male a tutti. Sapevo che non ci avrebbe mai più riprovato“.