Alla ricerca di Nemo (Finding Nemo) è uscito nel 2003 e ha vinto il premio Oscar come miglior film d’animazione. Realizzato dalla coppia di registi Andrew Stanton (A bug’s life, 1998; Wall-e, 2008) e Lee Unkrich (Toy Story 2, 1999; Coco 2017). Scritto dallo stesso Stanton insieme a Bob Peterson (Ratatouille, 2007) e David Reynolds (Mulan, 1998). Si tratta del quinto film realizzato dai Pixar Animation Studios. Nel 2016 è uscito il sequel intitolato Alla ricerca di Dory, che verrà trasmesso il 24 dicembre 2019 sullo stesso canale.

Trailer del film

Nel cast di Alla ricerca di Nemo ci sono le voci di Albert Brooks (Marlin), Ellen DeGeneres (Dory), Alexander Gould (Nemo), Willem Defoe (Branchia) e Geoffrey Rush (il pellicano). Mentre, nel doppiaggio italiano, ci sono rispettivamente: Luca Zingaretti, Carla Signoris, Alex Polidori, Angelo Nicotra e Pietro Ubaldi.

Dietro le quinte di Alla ricerca di Nemo

L’idea del film

Lo sviluppo della storia del pesciolino Nemo ha diverse influenze dovute alle esperienze del regista. Infatti, Andrew Stanton ha spiegato che il dentista da cui andava da bambino, aveva un acquario. Così, il giovane immaginava che i pesci venissero dall’oceano e che sognassero di poterci tornare. Inoltre, l’iperprotettività del padre Marlin è ispirata a quella che il regista ha riconosciuto di avere nei confronti del figlio.

Nemo e Marlin si abbracciano alla fine del film.
Una scena del film – Photo credit: animationscreencaps.com

È curioso scoprire come la semplice quotidianità e le fantasie di un bambino siano state alla base dell’idea di questo film da Oscar.

La preparazione

Prima di realizzare qualsiasi film, vengono fatte diverse ricerche e studi per rendere tutto credibile e realistico. Ad esempio, per Alla ricerca di Nemo, era necessario creare un mondo sottomarino e per farlo, i creatori, hanno viaggiato, osservato varie specie di pesci e fatto anche alcune immersioni.

Tra i primi studi per trovare il giusto stile grafico del film, gli animatori hanno provato a riprodurre al computer alcune riprese fatte dal vivo. Il talento non mancava: la superficie del mare era identica a quella reale. La Pixar, però, voleva mantenere l’aspetto “immaginario” per ricordare che si trattava comunque di un film d’animazione.

Il fondale di "Alla ricerca di Nemo".
Una scena del film – Photo credit: animationscreencaps.com

La scelta della giusta gamma di colori era molto importante per Alla ricerca di Nemo, molto di più rispetto ai film d’animazione precedentemente realizzati. Questo perché il film è quasi completamente ambientato in fondo al mare e la visuale sott’acqua è diversa. Dunque, era necessario porre un certo “filtro” per simulare l’acqua piuttosto che l’aria a cui siamo sempre abituati.

I personaggi

Abituati a dare vita a personaggi che camminano (ad esempio in Toy Story e A bug’s life), gli animatori della Pixar hanno dovuto imparare a rendere il giusto movimento dei pesci. Dopo aver creato i primi modelli al computer, sono state adattate tutte le espressioni facciali che permettono ai personaggi di parlare ed esprimersi in modo naturale. Infine, sono stati aggiunti tutti i particolari, sempre osservando reali esemplari, come ad esempio la trama del corpo.

Animazione vs realtà

Un confronto tra i personaggi animati e i rispettivi esemplari reali.

I pesci pagliaccio di Alla ricerca di Nemo e quelli reali.
Pesce pagliaccio – Photo credit: dal web
Dory, il pesce chirurgo animato e quello reale.
Pesce chirurgo – Photo credit: dal web
L'idolo moresco nel film animato "Alla ricerca di Nemo" e uno reale.
Idolo moresco – Photo credit: dal web
Il pesce chirurgo gialli di "Alla ricerca di Nemo" e uno reale.
Pesce chirurgo giallo – Photo credit: dal web
Il gramma loreto animato e quello reale.
Gramma loreto – Photo credit: dal web
Il pesce istrice animato di "Alla ricerca di Nemo" e uno reale.
Pesce istrice – Photo credit: dal web
Il melanoceto animato e quello reale.
Melanoceto – Photo credit: dal web

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