Durante la giornata mondiale dell’acqua, la “linfa vitale” dell’umanità, l’Onu lancia allarme globale: “rischio di una crisi imminente”.
Dall’Onu è allarme siccità: arriva l’allarme
L’Onu in occasione della giornata mondiale dell’acqua ha lanciato l’allarme, l’umanità è sempre più a rischio siccità a causa dell’eccessivo sviluppo e del consumo “vampiresco”. L’Organizzazione delle Nazioni Unite scrive un rapporto critico in occasione della conferenza sull’acqua che si terrà nelle prossime ore nella sede di New York.
Il rapporto mette in evidenza come la carenza d’acqua sta peggiorando ogni anno con l’imminente rischio di una crisi globale. Il segretario generale dell’organizzazione Antonio Guterres afferma, come riportato dall’ANSA, che il mondo sta:
Ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità.
Secondo lo studio l’uso di acqua è aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050. Inoltre circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. Tra un po’ la scarsità dell’acqua potrebbe inventare “endemica”.
Sul tema è intervenuto anche Papa Francesco lanciando un appello generale. Il Pontefice dopo l’udienza ha spiegato:
Prego per il buon esito dei lavori e auspico che l’importante evento possa accelerare le iniziative in favore di quanti soffrono la scarsità di acqua, di questo bene primario. L’acqua non può essere oggetto sprechi o di abusi, o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future.
A rischio il 18% del Pil
Con l’emergenza idrica il 18% del Pil potrebbe essere a rischio, equivale a circa 320 miliardi di euro tra imprese idrovore e filiera estesa dell’acqua, ma si può rispondere alla crisi con il modello circolare delle 5R: Raccolta, Ripristino, Riuso, Recupero e Riduzione.
Adesso il governo si pone l’obiettivo di evitare i possibili razionamenti, ha annunciato intanto sette decreti che finanziano le Autorità di distretto con 19,8 milioni destinati a 21 interventi per nuove dighe o nuovi utilizzi e per opere a protezione del cuneo salino alla foce del Po.
Simona Alba
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