Alonso, Vettel e la Ferrari: i perché di un fallimento

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Di Redazione Metropolitan

Fernando Alonso e Sebastian Vettel, due piloti, un unico destino: aver mancato il titolo iridato con la Ferrari. Eppure, al loro arrivo a Maranello, entrambi avevano le carte in regola per riportare la rossa sul tetto del mondo: giovani, pieni di talento e già campioni del mondo. Qualcosa però non ha funzionato. Colpa della macchina? Degli errori dei piloti? O di una cattiva gestione strategica da parte della Scuderia? Analizziamo il trascorso di Vettel e Alonso in Ferrari.

Vettel, la Ferrari e il mito di Schumacher

Con l’ultimo GP della stagione 2020 di F1, ad Abu Dhabi il prossimo 13 dicembre, si conclude anche l’avventura di Sebastian Vettel in Ferrari. Un matrimonio, quello tra il pilota tedesco e la scuderia di Maranello, caratterizzato da grandi gioie e altrettante delusioni, molte vittorie e tanti rimpianti. Un film già visto tra il 2010 e il 2014, quando alla guida della Rossa c’era Alonso: il rapporto con il pilota di Oviedo non finì bene e tra la Ferrari e Fernando volarono stracci.

Quando nel 2015 Sebastian Vettel approdò in Ferrari fu salutato come un messia dai tifosi. Talentuoso, con 4 titoli iridati in bacheca, preciso e meticoloso nella messa a punto della monoposto. E tedesco come Schumacher. Il binomio pilota tedesco su macchina italiana evocava ricordi belli e dolorosi insieme: le grandi battaglie con Hakkinen, le vittorie sotto la pioggia, le esultanze di Schumi sul podio mentre dirigeva l’inno italiano, gli abbracci infiniti con Jean Todt.

Vettel Ferrari GP Malesia 2015 gara
Vettel festeggia la sua prima vittoria con la Ferrari, Malesia 2015. Photo Credits: AFP

E per un po’ ci abbiamo anche creduto che gli anni di dominio ferrarista potessero ripetersi: come dimenticare la prima vittoria di Vettel con la Rossa, in Malesia nel 2015: “La Ferrari è tornata” esultava lui in radio, e così titolarono i quotidiani il giorno dopo. Nella sua stagione di esordio con la rossa, Vettel porta a casa 3 vittorie e 13 podi. Seguono anni di grandi risultati, con 5 vittorie nel 2017 ed altrettante l’anno successivo. Proprio il 2018 è l’anno migliore di Vettel in Ferrari, quello in cui sembra che il pilota tedesco possa giocarsi il campionato fino alla fine. E invece una sequela di errori sia del pilota che di strategia compromette la corsa al titolo. Sono in molti a pensare che il campionato di F1 del 2018 non sia stato tanto vinto da Hamilton, quanto perso da Vettel.

Il confronto con Leclerc: nel 2019, l’arrivo del giovane e rampante Leclerc a Maranello coincide con un primo calo di prestazione da parte di Vettel. Il pilota tedesco soffre il talento e la velocità del compagno di squadra, è nervoso e poco concentrato. Tra i due volano scintille anche in pista, con il disastro in Brasile, quando si toccano e finiscono fuori gara entrambi. Vettel conclude la stagione al 5º posto, con una sola vittoria a Singapore e preceduto anche dal compagno di squadra nella classifica generale.

Vettel Ferrari Gara F1 GP Brasile 2019
Il contatto tra Leclerc e Vettel durante il GP del Brasile del 2019 – Photo Credit: F1.com

Il 2020 e l’addio di Vettel alla Ferrari. Il 2020 è in assoluto l’anno peggiore di Vettel in Ferrari. In una stagione fortemente influenzata dal Covid 19, la Ferrari è una macchina nata male, lenta e difficile da guidare. Vettel è quasi sempre dietro al compagno di squadra in qualifica ed in gara, e nel mese di maggio Binotto lo licenzia con una telefonata.

Alonso e la Ferrari: gioie e rimpianti

Fernando Alonso non è molto amato dai tifosi della rossa al suo arrivo a Maranello, nel 2010. Ha fama di avere un pessimo carattere, da molti è considerato antipatico ed arrogante. Il talento, quello non è mai stato in discussione e gli anni trascorsi in Ferrari lo hanno dimostrato. Purtroppo, quegli stessi anni coincidono con il dominio di Vettel e della Red Bull, binomio perfetto capace di portare a casa 4 mondiali di fila. La Ferrari guidata da Alonso non è all’altezza della Red Bull, eppure il pilota di Oviedo riesce ad andare oltre i limiti della sua macchina, arrivando a giocarsi il campionato nel 2010 e nel 2012.

fernando alonso ferrari
Fernando Alonso 2012 durante qualifiche in Malesia – Photo Credit: Ferrari Twitter

Il divorzio dalla Ferrari: Il rapporto tra la casa di Maranello e Alonso comincia a deteriorarsi nel 2014: è il primo anno dell’era ibrida, la Ferrari è lenta e non va oltre il 5/6 posto. Il pilota di Oviedo dà sempre il massimo in pista, ma comincia ad essere nervoso e gli errori del muretto e nelle strategie ne aumentano la frustrazione. La Ferrari e Alonso si separano a fine stagione, con tanti rimpianti e una domanda che ancora oggi i tifosi non possono fare a meno di porsi: che risultati avrebbe ottenuto l’asturiano se avesse avuto un po’ più di pazienza e la possibilità di guidare la Ferrari che ha avuto a disposizione Vettel?

Alonso, Vettel e il 2021

Chiusa la parentesi lunga 5 anni con la Ferrari, nel 2021 Sebastian Vettel inizierà una nuova avventura in Aston Martin. La voglia di riscatto del tedesco è tanta, dovrà dimostrare di essere ancora il pilota che, tra il 2010 e il 2013, fu in grado di vincere quattro mondiali di fila. La prossima stagione sarà anche quella che vedrà il ritorno di Alonso in F1 dopo le stagioni a dir poco deludenti in McLaren. Il pilota asturiano prenderà il posto di Daniel Ricciardo in Renault, la stessa scuderia con cui vinse i due titoli del mondo, e siamo certi che, se la macchina glielo consentirà, ci regalerà altre gare memorabili.

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Rosanna Greco