
Oggi per la rubrica “Esseri Unici” ricordiamo Alphonse Bertillon, che ha elaborato una serie di tecniche per la messa a punto della standardizzazione della fotografia penale. Il criminologo francese nacque a Parigi il 22 aprile 1853. Alphonse era figlio dello statistico Louis-Adolphe Bertillon e nipote di Jacques Bertillon, anch’egli statista e ideatore del termine “demografia“.
Da adulto Alphonse seguì per certi versi le orme del padre ed approdò alla Prefettura di Parigi. Qui si scontrò con un casellario giudiziario approssimativo e confusionario e che non teneva conto dell’identificazione dei criminali recidivi. Partì da questo il grande impegno che Alphonse profuse per stabilire i principi ripetitivi e il più possibili oggettivi per la catalogazione formale dei volti. Studiò antropometria, branchia che si occupa della variabilità umana, e mise a punto un sistema di misurazione di caratteristiche distintive criminali.
Alphonse Bertillon e la nascita del “Sistema” che porta il suo nome

Elaborò strumenti atti alla misurazione, basati su 14 parametri assieme alle impronte digitali. Tra questi, la larghezza e altezza della testa, l’estensione delle braccia, delle dita, e le dimensioni del piede. Tutte queste informazioni ordinatamente annotate in singole schede erano comprensive del ritratto frontale e del profilo del soggetto. Nasceva il “Sistema Bertillon” e la foto segnaletica. Alphonse Bertillon nel 1882 creò a Parigi il laboratorio di identificazione criminale. Da questo, nacque l’antropometria giudiziaria. Con l’introduzione del nuovo sistema si segnò un vero e proprio scacco matto alla criminalità che in quel periodo dilagava.
Bertillon col passare degli anni estese le proprie considerazioni alla scena del crimine e all’esame forense delle prove e degli indizi, stabilendo canoni pratici che stanno alla base di tutta la fotografia giudiziaria nella sua evoluzione formale. Bertillon nell’ambito della scena del crimine introdusse la prospettiva dall’alto, definita “Vista con l’occhio di Dio“. Europa e Usa adottarono il “Sistema Bertillon” apparato di riconoscimento biometrico. Uno dei primi eclatanti casi in cui si usò il sistema messo a punto dal criminologo e fotografo francese, fu per il caso Dreyfus che avvalorò la colpevolezza dell’uomo in questione.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina(Alphonse Bertillon) foto credit: ina.fr